I tunnel di base ferroviari aprono buchi nella montagna e nelle finanze pubbliche? ... E il trasporto su gomma se ne avvantaggia sempre più
All'inizio del mese di Giugno è stato inaugurato il tunnel di base del Gottardo. Il
progetto generazionale, in quanto a durata, aumenta l’urgenza di una politica dei trasporti
concordata a livello alpino. In Francia emergono chiari segnali.
Éric Piolle, sindaco
della città francese di Grenoble, definisce ormai inattuale il progetto
di collegamento ad alta velocità Lione-Torino, un’opera dal costo di 26
miliardi di euro. La città di Grenoble ha appena deciso il proprio
ritiro dal protocollo d’intenzione di finanziamento sottoscritto da 13
enti locali francesi per un ammontare complessivo di circa un miliardo
di euro. Al finanziamento della prima tappa dovrebbero contribuire anche
lo Stato e le ferrovie francesi con ulteriori 1,2 miliardi e l’Italia
con 2,9 miliardi di euro. Dall’UE si auspica un finanziamento pari al
40% dei costi dell’opera...
«Il progetto è stato concepito 25
anni fa sulla base di ipotesi di sviluppo del trasporto merci
deliranti», spiega il sindaco di Grenoble. Mentre in realtà
il trasporto ferroviario è in calo da venti anni. Anche le aspettative
sul numero di passeggeri, prosegue Piolle, sono crollate a un quinto
rispetto alle previsioni del 1991. «Questo progetto non porta alcun
miglioramento del trasporto ferroviario», sarebbe meglio investire per
migliorare le linee esistenti.
Anche altrove vengono sollevate
questioni di principio. Uno studio su incarico del Parlamento Europeo
del 2014 mette in discussione la necessità della Lione-Torino. Sono
stati considerati in particolare gli effetti prodotti dall’apertura del
tunnel di base del Gottardo, inaugurato il 1° Giugno 2016 come
parte della Nuova ferrovia transalpina svizzera (NFTA). Affinché la NFTA
produca i vantaggi attesi è necessario che le linee di accesso siano
per quanto possibile completate. In Italia si procede a rilento. La CIPRA Italia
in una conferenza stampa la settimana scorsa ha annunciato la necessità
di una svolta in materia di trasporti. Finora il 90% delle merci viene
trasportata su gomma. «Al momento tutto lascia intendere come il nostro
Paese non abbia saputo approfittare dell’occasione creata dalla Svizzera per accompagnare adeguatamente lo sviluppo del progetto e così le merci
in arrivo dalla Svizzera sui treni proseguiranno verso la Pianura Padana su TIR», critica il direttore Francesco Pastorelli.
Al Brennero, il valico alpino più frequentato, procedono i lavori per il previsto tunnel ferroviario. I critici, tra i quali la CIPRA Sudtirolo,
chiedono una «strategia del percorso migliore» anziché una «strategia
del percorso a basso costo»: se il traffico per il trasporto merci
scegliesse il percorso attraverso le Alpi più breve anziché quello dal
costo inferiore, al Brennero transiterebbe solo circa un terzo dei
veicoli pesanti attuali, mentre il tunnel di base del Gottardo, con una
adeguata politica di trasferimento, potrebbe avere un transito
sufficientemente intenso per essere gestito in modo economicamente
redditizio.
Pare che nell'insieme il sistema di sviluppo ferroviario perda consensi perché vengono messi in campo progetti troppo grandi, lunghi da realizzare e costosi per le finanze pubbliche. Mentre il trasporto su gomma, in sordina, continua a farla da padrone... Potrebbe quasi sembrare un piano congeniato per favorirlo...
Bardo News (Fonte CIPRA ITALIA)
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