Attualità

8/06/2016

"Avviamo insieme un progetto di turismo sostenibile per Bardonecchia. E' possibile trarne i massimi benefici. Tante località turistiche lo hanno già verificato"

Nel convegno sul TURISMO SOSTENIBILE organizzato da Acsel ieri al Palazzo delle Feste, sono stati numerosi i temi di grande interesse.
Prossimamente pubblicheremo altri articoli per raccontare cosa è stato detto e descrivere i progetti pilota realizzati in altre realtà turistiche.
Qui iniziamo con l'intervista ad Alessio Ciacci, presidente di ACSEL.
ACSEL Spa è un’azienda a capitale pubblico di proprietà di 39 Comuni della Valle di Susa che si occupa dell’ambiente (raccolta e smaltimento rifiuti), di energie alternative (fotovoltaico…), informatica e telecomunicazioni, educazione e sensibilizzazione sulla raccolta rifiuti.


Alessio Ciacci, presidente di ACSEL

Durante la campagna elettorale del neo sindaco Francesco Avato è stato dato molto risalto al progetto "rifiuti zero" per il Comune di Bardonecchia. Si tratta di un progetto ambizioso e articolato. Come vedi questa idea? Avete in mente una collaborazione importante?
Acsel ha organizzato questo convegno di oggi proprio per cercare di creare i presupposti per avviare una progettualità e una sensibilità sulla sostenibilità ambientale in questo territorio. Per aiutare questo processo abbiamo presentato alcuni esempi di eccellenza sulle buone pratiche ambientali già realizzati in altri contesti turistici. Il convegno a mio avviso ha riscosso un ottimo successo. E' stato ancor più un successo il fatto che il sindaco del Comune che ha ospitato questa importante iniziativa, abbia aperto il convegno dichiarando di fronte al pubblico un concreto interesse a realizzare proprio qui a Bardonecchia un progetto pilota. Si tratterà di avviare sperimentazioni, coinvolgendo gli attori locali, a partire dagli albergatori, dalla ristorazione, da chi sul territorio è implicato nella gestione dei rifiuti. E se guardiamo bene, tutti lo siamo. Cittadini, turisti, amministratori. Obiettivo: qualificare l'offerta turistica dando prova di una maggiore sensibilità ambientale e una maggiore capacità del territorio di costruire sostenibilità. Senz'altro questa partenza qui a Bardonecchia ci ha fatto enorme piacere. Già oggi è un primo successo. Dalle prossime settimane faremo il massimo per dare continuità a questo piccolo seme che abbiamo piantato in questa giornata, e poi lo faremo crescere nel migliore dei modi.

Avato, durante il suo intervento al convegno

Qual'è più in dettaglio la prospettiva del progetto su Bardonecchia?
Ci ispireremo alle iniziative che abbiamo presentato stamattina a titolo di esempio. Coinvolgeremo la ristorazione e l'alberghiero. Proporremo protocolli d'intesa, mettendo insieme amministrazione locale, aziende locali e noi come Acsel in quanto ente pubblico responsabile della gestione rifiuti. Ma anche altri attori disponibili, per avviare un percorso che può diventare davvero significativo. Se pensiamo a quanto è alto il valore aggiunto che la sostenibilità può dare ai territori di montagna, come già altri hanno sperimentato, non ci dovrebbero essere esitazioni e penso che otterremo ottimi risultati già nel breve medio periodo...

 Il laboratorio turistico alpino, pur essendo un contesto difficile, può offrire rispetto ad altri contesti maggior ritorno in termini di comunicazione e di esempio?
Certamente si, proprio in quanto territorio caricato dalle infrastrutture turistiche in un ambiente però fragile. La riuscita in queste condizioni costituisce sempre un grande successo e diventa di forte esempio. Questo è l'obiettivo di Acsel. Non vogliamo limitarci a fare la raccolta rifiuti. Vogliamo qualificare sempre più i servizi e metterci a disposizione del territorio per elevarne la qualità di vita generale.

Una domanda di tipo tecnico. Quanto incide il contenimento degli sprechi sul discorso "rifiuti zero", cioè lavorare a monte producendo in partenza meno rifiuti?
E' incredibilmente importante. Non a caso la strategia "zero waste", decollata in America coinvolgendo grandi città con milioni di abitanti come San Francisco, inizia proprio dal combattere lo spreco. "Waste" in inglese significa spreco ma anche rifiuto. Ad esempio nel campo degli imballaggi alimentari il lavoro che si può fare nel combattere gli sprechi è davvero enorme, diventa un elemento essenziale nella strategia di gestione dei rifiuti. Qui nel nostro continente non dobbiamo far altro che rispettare le leggi che l'Unione Europea ha fissato per questa materia. Queste norme danno priorità massima alla prevenzione, cioè alla riduzione degli sprechi in fase di produzione. In seguito diventa automatico pensare alla raccolta differenziata. E' dunque compito degli attori locali, i Comuni, le aziende e le Regioni, andare in questa direzione. Anche la legge regionale che sta per essere approvata in Piemonte è assolutamente coerente con il principio di contenimento massimo degli sprechi.

Un'ultima domanda. Si incontrano ancora resistenze di gruppi di interesse su queste politiche? Immagino il nostro territorio di montagna ad esempio. Qui si è sempre fatto turismo in modo abbastanza tradizionale. Forse potrebbero esserci diffidenze. Come possiamo vincerle?

Qualsiasi processo di cambiamento porta con se delle resistenze. Credo che il modo migliore per superarle sia quello di partire da chi, nel contesto locale, ha maggiore sensibilità e attenzione su questi temi. Inoltre si deve dimostrare nel concreto la validità dei processi sostenibili, facendo vedere come funzionino benissimo in tanti territori. Dunque partire dalle buone pratiche già realizzate per contagiare sempre più persone. E' con gli esempi che possiamo costruire. Ma è giusto ricordare che la sostenibilità, sebbene molto redditizia in termini generali, richiede processi pazienti, dove ci si migliora nel tempo. Ripeto, resta fondamentale imparare da altre realtà, confrontarsi o anche solo copiare i buoni esempi messi in pratica da altri.

Intervista f.a. 

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25/05/2016




“A Bardonecchia per la Pace,
la sostenibilità sociale ed ambientale”
Raduno primaverile del CISV al Villaggio Olimpico

Dal 20 al 22 Maggio al Villaggio Olimpico di Bardonecchia si è tenuto il Raduno di Primavera del CISV ITALIA. Hanno partecipato circa un migliaio di persone. Famiglie, adulti e ragazzi. Il CISV (Children’s International Summer Villages) è l’associazione internazionale che promuove l’educazione alla pace e alla cittadinanza attiva, la valorizzazione dei diritti umani e dell’ambiente.
Sabato 21 è stata anche organizzata una tavola di confronto sul tema “Sostenibilità fra luci e ombre. Quali sfide?” Un tema sia ambientale che economico e sociale. La sostenibilità ambientale per garantire la longevità di un sistema di supporto per la vita in generale (dell’uomo e delle altre speci viventi). La sostenibilità economica affinché i processi economici durino nel tempo. La sostenibilità sociale che, nel Rapporto Brundtland del 1987, ha trovato un'eccellente definizione: “equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti e quelle di domani, per non compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire ai propri bisogni”. Temi importanti che sono stati trattati da un relatore come John Mpaliza e da Noemi Tacconi, giovane attivista di Libera. John, congolese, è famoso per le sue battaglie contro l’estrazione di metalli pregiati che in Congo causa conflitti sociali e moltissimi decessi. Camminare per informare è diventata la sua missione: raccontare una tragedia ed evitare che si ripeta restituendo dignità al suo Paese. Noemi ha dato il suo contributo illustrando il lavoro di Libera, l’Associazione guidata da Don Luigi Ciotti che promuove e pratica i diritti di cittadinanza e la cultura della legalità democratica, per contrastare il fenomeno delle mafie.

Il Villaggio Olimpico di Bardonecchia ha dunque dato spazio ad un pensiero lontano 65 anni, mai scalfito. Nel 1951 Doris Allen – che sfiorò il Nobel per la Pace nel 1979 – fondò a Cincinnati, Ohio, il CISV con lo scopo di educare i giovani grazie allo scambio culturale e un mix di educazione alla pace e divertimento. Il CISV incoraggia a costruire la differenza tra il mondo in cui viviamo e uno migliore. A colmare quello spazio ancora troppo spesso lasciato vuoto. Insegna a mettersi in gioco in prima persona con esperienze dirette e programmi che coinvolgono i giovani di tutte le età.

(Fonte giornalistica L’Agenza News, articolo comparso alla pagina http://www.lagenda.news/a-bardonecchia-1000-persone-sincontrano-per-la-pace/ )


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