Politica


18/06/2016

Intervista a Claudio Guiffre nel dopo voto

Finito il periodo elettorale, passate ormai quasi due settimane dal voto, abbiamo chiesto a Claudio Guiffre come vede l'attuale situazione. Questa l'intervista che ne è uscita.

Claudio Guiffre durante la festa di domenica scorsa in Piazza Statuto

Come valuti l'esito del voto alle amministrative di Bardonecchia?

Devo dire che mi ha stupito non tanto la vittoria di Avato ma l’entità del distacco dagli altri contendenti

Durante la campagna elettorale le liste in campo avevano dato
l'impressione di un certo equilibrio numerico fra loro. Come interpreti il
fatto che ci sia stata invece una vittoria così netta?

Credo che sia stata premiata la concretezza e la credibilità. La gente non
crede alle grandi promesse, di fatto irrealizzabili. Questo dà alla nuova
amministrazione forza e autorevolezza ma anche grande responsabilità... 
  
A tuo avviso prioritariamente cosa hanno espresso attraverso il voto i
cittadini di Bardonecchia? Cosa si aspettano ora dalla nuova
amministrazione?

Naturalmente il voto di più di metà dei Bardonecchiesi ha probabilmente un
ventaglio di motivi. Credo che più di tutto abbia prevalso la voglia di
un’amministrazione “normale”  o semplice, come si è presentata la compagine
di Avato. Sia lui che i suoi consiglieri sono ben inseriti nel paese, con loro si possono avere contatti “facili” e amichevoli. Certo, a mio modo di vedere, c’è
stata anche una delusione nei confronti della precedente amministrazione di
cui erano emanazione gli altri candidati sindaco
  
In paese ci sono varie sofferenze legate ad un andamento turistico che
preoccupa molti. Per meglio dire, ci si aspetta un cambiamento di rotta e
l'avvio di una vera politica turistica, per dare maggiore continuità e far
in modo che si esca dal solo turismo dei week-end e delle seconde case. Si
auspica dunque un turismo "vero" come c'è in moltissime altre località
alpine. Cosa pensi al riguardo? Come bisognerebbe rispondere a questa
richiesta del paese?

In estrema sintesi credo che Bardonecchia debba trovare una sua strada,
guardando alle esperienze degli altri, ma reinterpretandole cercando di
pensare anche a qualche iniziativa che possa caratterizzare il nostro paese
con originalità. Abbiamo tutto e vogliamo fare tutto, con forse poca
costanza. Fare tutto provoca una dispersione di energie e di risorse, oltre
al fatto che le iniziative sono spesso scollegate. Nel turismo, secondo me,
il Comune è solo uno degli  attori e può promuovere, coordinare o
incentivare ma ci vuole una certa unità degli operatori

Valuti ad esempio che un coordinamento più efficace da parte del Comune
di una grande struttura ricettiva come quella del Villaggio Olimpico,
potrebbe generare più lavoro complessivo per il paese?
Ricordiamo che lì abbiamo circa 1.000 posti letto... ma in paese tanti
sostengono che quei 1.000 posti non si "sentono" quasi per nulla

Il turismo del Villaggio Olimpico è un po’ per sua natura fatto di pacchetti economici. Quindi è relativamente poco il ritorno sul paese e sul tessuto commerciale. Ma ha un importante ruolo per il sistema sci, impianti di risalita, scuole sci e servizi connessi. Con un ritorno indiretto sul resto del paese. Ho qualche perplessità che si possa riuscire ad “integrare” molto questi turisti, certo qualcosa si può fare

Problema frana del Melezet. In estrema sintesi data l'emergenza della
questione, come pensi si debba intervenire?

Direi che la frana di Melezet sia ormai un’emergenza “stagionata”. Bisogna
agire pragmaticamente, ritornando ad un progetto di buon senso, sulla base
della fattibilità studiata a suo tempo dal Consorzio Forestale e coinvolgere
la Città Metropolitana. Inoltre spetta una grossa responsabilità alla SITAF, che ha lasciato lì un deposito temporaneo e che in caso non si facesse nulla dovrebbe rimuovere tutto. Al momento purtroppo non siamo ancora distanti dal punto zero.

In un "tu per tu" col nuovo sindaco, cosa gli diresti o consiglieresti?

Gli consiglierei di prendersi il tempo necessario per mettere a punto la
“macchina”, ovvero la sua squadra con relativi incarichi (lo sta facendo in questi giorni). Poi l’organizzazione del lavoro e fare le sue valutazioni sulla struttura comunale. Infine incominciare a programmare il 2017, mettendo a fuoco le priorità. La programmazione è il compito più difficile di un’amministrazione.

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RISULTATI ELEZIONI COMUNALI BARDONECCHIA 

BARDONECCHIA 5/06/2016

Il risultato finale è su base numerica netta dei voti presi


Lista Bardonecchia Insieme - Candidato sindaco ROBERTO BORGIS
N. voti  CHIUSURA SEGGI   460

Lista #adessodecidiTU - Candidato sindaco PIERA CICCONI
N. voti  CHIUSURA SEGGI   415

Lista Semplicemente Bardo - Candidato sindaco FRANCESCO AVATO
N. voti  CHIUSURA SEGGI   893


Nuovo sindaco di Bardonecchia FRANCESCO AVATO
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3/06/2016

Intervista a Piera Cicconi, seconda parte


"Con gli oneri di compensazione del raddoppio del Frejus miglioreremo la qualità della vita dei Bardonecchiesi"

 
SECONDA PARTE
Oneri di compensazione per la realizzazione del raddoppio del Frejus... State pensando ad utilizzarli per ammortizzare l'impatto ambientale che genera sul turismo? Nel caso cosa verrà fatto?
Bardonecchia ha a disposizione l'ingente "tesoretto" derivante dalla realizzazione della seconda canna del Frejus, e la successiva trasformazione in galleria di transito. L’importo è di circa 8.000.000 di euro, totalmente disponibili in quanto non ancora investiti dall'Amministrazione uscente. Con tale somma è nostra intenzione realizzare una serie di interventi a favore del territorio. Realizzeremo, nel primo anno di mandato, una manutenzione straordinaria di Bardonecchia (riguarderà asfalti, tombini, marciapiedi, aiuole, cartelli stradali, cassonetti delle immondizie, ecc.), perchè vogliamo migliorare subito l’aspetto del paese. Lo vogliamo pulito e accogliente per i nostri ospiti, ma soprattutto per noi Bardonecchiesi. Non ci limiteremo però solo al paese: attiveremo un progetto pluriennale di salvaguardia idrogeologica (che significa cura dei boschi e manutenzione dei sentieri che fanno parte del nostro meraviglioso territorio). Attività che creerà opportunità di lavoro perché vedrà impegnati in prima linea i nostri Consorzi Agricoli e le imprese locali. Riqualificheremo il Sentiero delle Borgate, rendendolo idoneo, in alcuni tratti, alle persone con difficoltà motorie. Opereremo un intervento di messa in sicurezza del Torrente Rho, per eliminare i vincoli idrogeologici dell'area del Borgo Vecchio. Effettueremo la manutenzione straordinaria del Cimitero di Bardonecchia, e realizzeremo la rampa disabili del Cimitero di Melezet-Les Arnauds, oltre a sistemare il tetto e la facciata. Faremo finalmente partire i lavori del secondo lotto del Palazzetto dello Sport, e cofinanzieremo la realizzazione della nuova seggiovia dello Jafferau. Ristruttureremo la "Bocciofila la Pineta", con la creazione di una copertura invernale dei campi, garantendo sino alla fine dei lavori della suddetta copertura, l’utilizzo del palazzetto dello sport nel periodo invernale per il gioco delle bocce…

Riassumendo: 8 milioni di Euro sono una cifra importante, serviranno a creare opere infrastrutturali che arricchiscono la proposta di Bardonecchia ai turisti ma, contemporaneamente una parte di questi fondi consentirà di  migliorare la qualità della vita dei cittadini residenti. La buca nella strada non è un problema “piccolo”, è enorme per chi ci abita di fronte!! C’impegniamo, tra l’altro, ad attivare le progettazioni delle opere immediatamente, in modo da portarle a termine nei 5 anni. Ai Bardonecchiesi, lo sapete, i Sindaci sino ad oggi, hanno investito soprattutto sulla “fabbrica delle promesse”. Promesse eco-populiste o promesse elettorali.
Se ho capito bene chiederete a degli esperti di evidenziare i punti di forza e di debolezza di Bardonecchia come realtà turistica. A chi pensate di rivolgervi? Come pensate di gestire l'analisi che emergerà?
Innanzitutto alle professionalità del nostro paese. In accordo con loro, cercheremo fra gli istituti di ricerca pregevolissimi che operano in Italia e nelle nazioni affacciate sull’arco alpino. Ci sono moltissime università di pregio che hanno studiato e studiano  il turismo, in generale, e il turismo montano in particolare. Da questi studi nasceranno scenari che condivideremo con Bardonecchia e soluzioni che sceglieremo tutti insieme.  Nel nostro programma abbiamo chiamato queste attività: “un atto di umiltà”. Noi non crediamo che la politica abbia tutte le risposte. Le risposte, in particolare nel mondo d’oggi, arrivano dall’analisi accurata dell’esistente e dalla capacità di intravedere le svolte. La politica deve facilitarne la ricerca e, una volta individuate, deve “porgerle” al territorio perché le discuta e le condivida.
State pensando anche ad un coinvolgimento degli stessi turisti nel progetto politico? Come?
Non lo chiamerei progetto politico. Quello che abbiamo in mente (quello di cui crediamo Bardonecchia abbia bisogno) è un progetto strategico. Si parla delle Amministrazioni Comunali  come se ci si “impadronisse” di un luogo. Non è così. La politica, secondo noi analizza e indirizza. Non è un “padrone”,  è un “regista”. Chi  pensa che non sia così o è accecato dal proprio sguardo allo specchio o fa il furbo. Abbiamo ribadito più e più volte, che il primo punto di forza della nostra squadra è la “partecipazione”. Riteniamo infatti che solo condividendo le decisioni e i progetti per il nostro paese è possibile  progettare e realizzare ciò che è utile alla comunità. Faticoso? Certo ma, vedendo  come va il mondo, assolutamente indispensabile. E il nuovo che dura e resiste, non nasce mai da qualcuno contro gli altri, ma da tutti per tutti.
Quanto ritenete che il raddoppio del Frejus, i viadotti dell'autostrada, il passaggio dei TIR influiscano sull'immagine turistica di Bardonecchia?
Premetto che l’Amministrazione Comunale rappresenta i cittadini e lo Stato, la Società che gestisce il Traforo del Frejus rappresenta i propri azionisti. Quindi siamo disponibili alla massima collaborazione, ma mantenendo una posizione autonoma, indipendente. L’abbiamo già detto non vogliamo “svendere “prerogative della politica, vogliamo collaborare anche se qualche mio avversario crede che solo lo scontro porti vantaggi. Non è così, per ottenere risultati ci vuole autorevolezza, rispetto reciproco e idee chiare, i megafoni (soprattutto quelli elettorali) producono solo applausi, non benefici reali.
Il Tunnel del Frejus è un’infrastruttura del nostro territorio che, al di là dei posti di lavoro, va vista come un’opportunità. Il Tunnel del Frejus ha trasformato un muro (la montagna com’era) in un ponte (la montagna com’è adesso). Perché non vederla come la vera possibilità di traghettare il turismo francese nel nostro territorio? Faccio un esempio che chiarisce. Nel 2010 la Convenzione pluriennale ANAS-SITAF prevedeva, nel quinquennio successivo, un investimento di 41 milioni di euro sul nostro territorio per la realizzazione di una galleria che avrebbe sostituito l’attuale viadotto autostradale, mascherando il traffico dei tir in arrivo al traforo. Purtroppo, il Sindaco di allora non si impegnò formalmente con una lettera di impegni, e quindi la cittadinanza ha perso l’ennesimo treno e si tiene in compenso la vista in caso di coda, dei mezzi pesanti. Tuttavia, con l’apertura al traffico della seconda canna, il traffico sarà sicuramente più scorrevole e le possibili code saranno sostanzialmente azzerate. Ci impegniamo inoltre a farci parte politica attiva e pressante con la Sitaf affinché, oltre alle opere  compensative già citate, realizzi altri interventi di cui Bardonecchia ha veramente bisogno, come il Vallo del Melezet, la sistemazione della strada di Rochemolles, e uno studio di fattibilità relativo alla viabilità della Frazione di Millaures. Nonché valutare lo sviluppo di un progetto di Geotermia, grazie allo scavo della seconda canna, da utilizzare per scaldare l’acqua del futuro centro termale che progetteremo e valideremo insieme alla cittadinanza.
Avete in mente una gestione della criticità determinata dal probabile aumento di TIR derivante dal raddoppio del Frejus? Nel programma della lista Borgis ad esempio si parla di "contingentamento e monitoraggio e di valutazione delle problematiche che si innescheranno con la chiusura del traforo del Monte Bianco"...

In questi giorni sono state dette e pubblicate cifre prodotte dalla “fabbrica della propaganda”. I fatti sono questi:
1.  Intanto non esiste nessun atto che confermi un’eventuale futura chiusura del Traforo del Bianco al traffico pesante. Questo è “gossip” e fumo negli occhi.
2.       Inoltre i mezzi pesanti che sono transitati al Frejus negli ultimi 7 anni sono inferiori alle cifre ad esempio relative al 1998, anno precedente alla chiusura del Monte Bianco a causa dell’incendio che causò molte vittime, mezzi che, tra l’altro, hanno emissioni almeno 7 volte inferiori agli anni passati.
Nel 2012, nell’ambito della Conferenza Intergovernativa Italia-Francia, è stato definito in maniera precisa e rigorosa il CONTINGENTAMENTO dei mezzi pesanti, proprio in vista dell’apertura al transito della seconda canna. Si tratta quindi di far rispettare RIGOROSAMENTE la legge. Fare installare centraline di monitoraggio sul nostro territorio da Enti assolutamente indipendenti come l’ARPA, vigilare costantemente sui dati rilevati sulla qualità dell’aria, e fornire un’informazione pubblica chiara e trasparente. E in caso di superamento dei limiti, CHIUSURA al traffico dei tir, chiaro? CHIUSURA e applicazione di sanzioni nei confronti della concessionaria.
Cito testualmente dal vostro programma: "faremo rete con la Città Metropolitana e con la Regione (far uscire Bardonecchia dall’isolamento e dalla “pigrizia gestionale” è una delle nostre priorità strategiche) per agganciarci alle attività di promozione internazionale che queste realtà hanno in programma nel quinquennio 2016-2021”. Avete già pensato a cosa fare nel concreto?
Mi sono presa l’impegno personale di essere presente (non solo fisicamente ma anche come “strumento di pressione permanente”) ai tavoli istituzionali della Città Metropolitana e della Regione. Questo per due ragioni fondamentali.
1. Se vogliamo “mettere in vetrina e vendere le eccellenze Bardonecchia” (non solo ai turisti ma anche ai possibili investitori stranieri), dobbiamo agganciarci ai programmi di promozione turistica nazionale e internazionale. La Regione Piemonte, sta già investendo parecchio in questo settore. Ma in questi giorni ho sentito proposte di un “meraviglioso ritorno al medioevo” tutto fiorellini e nostalgia.                                                                                     
2. La seconda ragione è che in questi anni abbiamo perso tanti, troppi treni con i vagoni pieni di soldi e di opportunità. Non possiamo più permetterci che le decisioni importanti e i finanziamenti vedano Bardonecchia impreparata o assente perché la politica sogna la “decrescita felice”. La decrescita è SEMPRE infelice. Noi vogliamo che Bardonecchia cresca, attragga di più, guadagni di più. E usi quella ricchezza a favore di tutti.

Un commento sui i programmi in materia di turismo delle altre due liste in corsa alle amministrative?
L’ho già detto tra le righe. Da un lato pensare di tornare ad una montagna “del passato e preindustriale” è un argomento perfetto per farsi applaudire dal proprio “clan” ma è una posizione anacronistica, perché i tempi sono cambiati. I mercati turistici non si agganciano con le utopie ma con proposte concrete e piaceri diffusi: per lo sci e il dopo sci. Dall’altro si propone di proseguire producendo un turismo “di speranza”, gestito da fedeli, non da capaci.
I turisti, diciamolo chiaro, li hanno già catturati altri: DOBBIAMO RIPRENDERCELI. Come fare? Rileggendo e analizzando le formule che ci hanno resi attrattivi negli anni ’80. Studiando gli altri, adottando formule che altri hanno adottato e inventandone di nuove.

Cosa diresti a Borgis, cosa ad Avato in questo momento?
Ai Bardonecchiesi dico: “Leggete i programmi, togliete gli ‘effetti speciali’ e vedete cosa rimane. E su quello decidete chi votare”. Non stiamo scegliendo un personaggio di un reality show, stiamo decidendo chi governerà Bardonecchia  i prossimi cinque anni”.
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29/05/2016

Intervista a Roberto Borgis, seconda parte



Intervista a Roberto Borgis candidato sindaco della lista Bardonecchia Insieme.
La seconda tornata di riflessioni sugli argomenti legati al programma... 

"Che la partecipazione non diventi troppo uno slogan"
 
 
SECONDA PARTE

Nel programma della lista Bardonecchia Decidi Tu la parola d'ordine è "partecipazione", dunque un forte coinvolgimento della popolazione alla realizzazione del progetto politico. Come vedi questo punto?
Sicuramente "partecipare" e ascoltare è importante anche se chi viene eletto riceve una delega ad agire e sulla base di quella deve decidere e operare. Occorre quindi fare attenzione al fatto che la ricerca della condivisione assoluta non si trasformi in "parresia"** che, come diceva Michel Foucault*,  può diventare un modo per immobilizzare l'azione del governare...


Siamo una realtà a fortissima connotazione turistica. Nel concreto cosa si farà sia prima delle elezioni che dopo, se sarete eletti? Ho letto un paragrafo molto interessante nel vostro programma dove si dice "non si salva la montagna se non si salvano i popoli montanari e la loro cultura... Occorre costruire percorsi per un turismo nuovo che contempli la riscoperta della montagna nella sua 'montanità' e le esigenze tipiche del turismo di larga scala".
Il turismo a Bardonecchia ha bisogno di  3 cose. 1° infrastrutture, dai nuovi impianti di risalita, ad un centro benessere, dal golf alla completa riqualificazione del palazzetto dello sport; 2° innovazione: dalla Bardo-app al maxi-schermo, ad un potenziamento dei sistemi di comunicazione; …e 3° soprattutto di identità, cioè riscoprire la montagna più autentica, quella dei montanari, degli antichi mestieri, dell'enogastronomia, per far sì che il turista che frequenta Bardonecchia non compia solo un gesto atletico, ma scopra un mondo, un'identità montana unica che lo colpisca e lo inviti a tornare.

Sempre in tema di turismo parlate di creazione di posti letto e della promozione dell'offerta turistica attraverso un piano di comunicazione web. Nel concreto cosa verrebbe fatto?
Una Bardo-app gratuita, corsi di formazione informatica per commercianti ed albergatori in modo da ottimizzare la comunicazione commerciale, una " Bardo social community ", etc...

Sul progetto del campetto di calcio a 7 si è acceso in paese un dibattito per il taglio dei pini silvestri che è stato fatto. Cosa hai da aggiungere?
Nulla ...è già stato detto troppo.

La SPA... credi possa attirare molta gente? Rapporto costi benefici?
Una spa comunale non solo è importante, è fondamentale. Basta guardare i nostri vicini francesi, il benessere è sempre più nel cuore del turismo e della montagna.
I fondi dovranno essere privati con la partnershihp pubblica, che in questo caso dovrebbe fornire la necessaria acqua calda per le strutture della spa e gli interventi di straordinaria manutenzione.

Nel tuo programma si dice di voler utilizzare i fondi delle opere di compensazione per il raddoppio del Frejus per una nuova seggiovia dello Jafferau, un tappeto Baby Melezet, la ristrutturazione Palazzetto dello Sport, uno Skate Park. Sono previste altre destinazioni? In particolare sono previste opere di mitigazione degli impatti ambientali che in questi anni sono derivati dall'autostrada e ora dal raddoppio del tunnel? Sul programma parlate di utilizzare 1 milione di euro in questa direzione...
Le opere di compensazione sono state validate dal Ministero dei Trasporti con un preciso elenco nel quale è inserito un milione di euro per la manutenzione del territorio, secondo un preciso progetto presentato dai consorzi agrari di Bardonecchia. 

L'idea di incentivare il turismo dei fuoristrada (Alpsmoto.tours, Alpi Moto Resort, pista di motocross) non si scontra con l'obiettivo di proteggere l'equilibrio ambientale del nostro territorio? In particolare vorrei segnalare che diverse strade sterrate prima regolamentate, negli ultimi anni sono state aperte alla libera circolazione. Perché?
I motori possono essere una risorsa della montagna, sicuramente di nicchia, ma con una valenza volta soprattutto a destagionalizzare. 
Le aperture della ztl montana in questi anni sono state il tentativo di far convivere in modo graduale e non impattante realtà diverse ma tutte importanti per il turismo montano. 

Che tipo di rapporto s'intende mantenere con la società di gestione degli impianti di risalita? Programmazione di interventi comuni?
La società degli impianti è una realtà importante per il territorio e credo, che come si è cercato di fare in questi anni, vada gestito in modo sinergico, anche in virtù del fatto che il Comune possiede oramai un numero importante di impianti di risalita e innevamento. Inoltre il famoso "tesoretto olimpico" penso  sia una risorsa da far fruttare al meglio se gestita in modo condiviso fra tutti gli interlocutori. 

E' interessante l'idea di promuovere il turismo congressuale. Come procedere?
Il turismo congressuale è una risorsa importante per destagionalizzare e quindi occorre creare pacchetti  dedicati e contattare ditte e associazioni di categoria. Basti pensare che un "meeting" di Herbalife a Pescara ha fatto nel mese di Aprile oltre mille persone. 

Come viene collocato lo sci in questo progetto? Rimarrà un trend dominante, quasi esclusivo, o si può iniziare a bilanciarlo con "altro"? Come fare in quel caso per far convergere i vari interessi in gioco a Bardonecchia?
Lo sci e lo snowboard sono la nostra "pelle" dalla quale non possiamo prescindere anche se negli anni futuri sarà necessario costruire intorno a questo nucleo attività alternative e complementari. Lo strumento sarà, oltre che l'iniziativa dei singoli e delle associazioni, la creazione di tavoli tecnici per coordinare e ottimizzare le iniziative. 

Quanto ritieni che il raddoppio del Frejus, i viadotti dell'autostrada, il passaggio dei TIR influiscano su un’immagine turistica di qualità per Bardonecchia?
Il raddoppio del Frejus è un tema quanto mai importante soprattutto se vogliamo vendere "aria pura", anche in relazione a ipotetiche limitazioni del traforo del Monte Bianco al solo traffico leggero. Sarà necessario monitorare e contingentare. Anche se il cadenzamento attualmente in uso potrebbe già essere uno strumento per limitare i passaggi dei mezzi pesanti. Credo che il Comune, nel gioco delle parti con Sitaf, Anas, Città Metropolitana etc... debba, libero da ogni sorta di condizionamenti,  fare la propria parte, senza demonizzare nessuno, ma nell'ottica del bene comune. 

La cicatrice dalla frana del Melezet e lo sconvolgimento dell'area: così da Maggio del 2010...  (foto autunno 2015)

Siete gli unici ad aver scritto nel programma l’impegno per un intervento di sistemazione della frana del Melezet, un problema che ormai dura da diversi anni. Cosa si dovrà fare e in quali tempi?
Mi sorprende essere stati noi gli unici a ricordarsi della frana di Melezet (sic!). Per spiegare la situazione attuale sono necessarie alcune informazioni. Viste le note difficoltà economiche della Città metropolitana ci si è impegnati ad utilizzare le terre e rocce da scavo del seconda canna del Frejus facendo realizzare l'opera da Sitaf per poi far passare l'opera alla Città Metropolitana sia in termini di proprietà sia di gestione. Le difficoltà in termini di autorizzativi legate alle note vicende giudiziarie della Struttura tecnica di Missione hanno bloccato l'iter approvativo del progetto. A oggi sta per partire il consolidamento in parete (finanziato e approvato) e si sta rivedendo il progetto del vallo con volumi di materiali leggermente ridotti rispetto al progetto iniziale in modo da poter chiudere l'iter approvativo.

Un commento sui programmi in materia di turismo delle altre due liste in corsa alle amministrative?
C'è poco da dire: per noi il turismo è il cuore e l' anima di Bardonecchia, per loro un corollario.

Cosa diresti alla Cicconi, cosa ad Avato in questo momento?
Nella mia vita di sportivo, ma non solo, ho imparato a combattere e a rispettare l' avversario ...per cui "vinca il migliore !"

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Note di redazione:
*Parresia: dal greco pan (tutto) e rhema (ciò che viene detto) - nel significato letterale è non solo la libertà di dire tutto ma anche la franchezza nell'esprimersi, dire ciò che si ritiene vero e, in certi casi, "un'incontrollata e smodata propensione a parlare"
**Michel Foucault: filosofo, sociologo, storico, accademico e saggista francese del '900

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Per leggere altri articoli pubblicati da Bardo News su ROBERTO BORGIS clicca su:

- Intervista a Roberto Borgis, prima parte

- Confronto pubblico fra i candidati sindaco

- Torino calcio in ritiro a Bardonecchia 

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27/05/2016





BARDO NEWS ha pensato di raccogliere le vostre domande e indirizzarle attraverso il nostro sito in forma diretta ai tre candidati sindaco di Bardonecchia.
Le pubblicheremo TUTTE, senza alcuna selezione o taglio sui testi (ovviamente ad eccezione di linguaggio improprio, insulti, etc).

Le domande in questo modo avranno un buon impatto pubblico e alimenteranno il dibattito.

Pare infatti ci sia una certa attesa per queste elezioni... Come potete vedere qui sulla destra della pagina, il nostro sondaggio per il sindaco sta avendo un certo successo numerico, ad oggi sono stati espressi più di 2.000 voti...

I quesiti che invierete verranno pubblicati anche in forma anonima, se si preferisce.
Aspettiamo dunque le vostre domande!

Grazie

P.S. Ricordate, se volete, di specificare a quale dei tre candidati intendete rivolgervi


La Redazione di Bardo News


Indirizzo di invio: bardonews@yahoo.com


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INTERVISTA A FRANCESCO AVATO (2° PARTE), 23/05/2016

Francesco Avato durante un'intervista

Intervista a Francesco Avato candidato sindaco della lista Semplicemente Bardo
La seconda tornata di riflessioni sugli argomenti legati al programma... 

"Emissioni zero è un progetto che deve coinvolgere tutto, a partire dal raddoppio del Frejus"
 
 
SECONDA PARTE


Nella vostra lista quali sono le figure che controbilanciano il tuo forte carisma personale? Non è che hai formato e stai gestendo il tuo gruppo in modo "verticistico"...? 
E' vero il contrario. E' stato un gruppo di persone amiche ad insistere con me per la nuova candidatura a sindaco. Inoltre, ogni fase relativa alla formazione  e all'ampliamento del gruppo è stata sempre condivisa fra tutti. Chi mi conosce sa bene che nelle decisioni prediligo la collegialità.
In definitiva è un argomento deboluccio, di chi vorrebbe mettere in secondo piano l’immagine di candidati a consigliere della nostra lista conosciuti e validi oltre che molto amici fra loro. Un gruppo di persone mature e ben equilibrato...

La lista #adessodecidiTU elabora il suo progetto politico da diversi mesi, con largo anticipo sulle elezioni e in modo molto partecipato. La vostra lista pare si sia formata in tempi brevi. Avete avuto il tempo di approfondire programma e obiettivi in modo adeguato?
 
Aver presentato una lista senza preannunciarla, non vuol affatto dire che sia stata composta frettolosamente.
La condivisione di un progetto politico-amministrativo non è tradotta in una formula matematica. Non credo quindi che la modalità adottata da “adessoecidiTU” sia l'unica percorribile e che quella formula abbia garantito che chi volesse partecipare abbia effettivamente potuto farlo.
Sappiamo bene che quando si dice che tutti possono decidere tutto, molte volte poi accade che a decidere siano pochissimi o addirittura uno solo.
Il nostro programma, poi, è stato condiviso ed approfondito nei vari aspetti, ed è andato arricchendosi di giorno in giorno grazie al contributo delle persone, dei gruppi e delle Associazioni con cui si è entrati in contatto.  

I candidati della tua lista sono figure sufficientemente competenti nei vari ruoli? Nel momento in cui si ritrovassero ad amministrare non si potrebbe verificare un deficit di preparazione tecnico-amministrativa?
NON credo che l'esperienza amministrativa sia un valore in assoluto. C'è infatti la buona esperienza amministrativa e l’esperienza amministrativa che, pur essendo durata nel tempo, nonostante tutto risulta scadente. A questo proposito siamo convinti che si debba cambiare rotta rispetto all'Amministrazione uscente. Questa amministrazione in sostanza per le elezioni si è sdoppiata in due liste gemelle, seppur una contrapposta all’altra. 
A nostro avviso è necessario inaugurare un nuovo ciclo amministrativo, coinvolgendo persone nuove, molto amiche e coese fra loro, umili, che tuttavia hanno esperienza di lavoro e di volontariato tali da consentirgli di affrontare con semplicità anche le tematiche comunali più complesse e le sfide più innovative.
Il sottoscritto, dopo molti anni di Comune e 10 da sindaco, è a loro disposizione. Ma credo che senza la partecipazione dei cittadini e delle categorie produttive del paese non sia possibile raggiungere obiettivi ambiziosi.
  
Molti vedono l'essere già stato sindaco di Bardonecchia per 10 anni consecutivi come un tuo evidente limite. Cosa rispondi? 
Ritengo siano più numerosi coloro che credono che la mia esperienza sia un valore e non un limite. Pur avendo una discreta esperienza alle spalle posso ancora dare qualcosa, nonostante i miei quarantasette anni... 

Qual è la motivazione personale e politica che ti spinge a tentare di fare nuovamente il sindaco? 
Non vedo una grande distinzione tra le due sfere. Il campo di azione politico amministrativo, rappresenta la mia passione. Inoltre è un modo per mettersi al servizio del paese in cui sono cresciuto e da cui certamente ho ricevuto moltissimo. 

A proposito del capitolo "emissioni zero"... Come si pone questo obiettivo rispetto al raddoppio del Frejus e alla prospettiva di aumento delle emissioni generali dovuto ai transiti di TIR? 
Il nostro è un Paese Alpino il cui patrimonio ambientale è allo stesso tempo un valore legato alla salute, al benessere oltreché un valore di sviluppo economico.
Dobbiamo esserne gelosi. Far valere ovunque e con tutti questa ricchezza. Sulle emissioni io penso che il tema centrale sia proprio questo. Se ci deve essere sicurezza all'interno del tunnel del Frejus, deve esserci anche sicurezza all'esterno, nel paese. Per tutti, sia cittadini che turisti. Intendendo ovviamente il concetto di sicurezza in senso lato. Come scritto sopra in termini di salute, benessere, sviluppo economico.



Tir incolonnati nelle vicinanze del Traforo del Frejus

Non possiamo accettare che in nome della ripresa economica il Frejus diventi il passaggio di un volume crescente di merci. Mentre il Monte Bianco rimarrebbe per il solo traffico leggero. In questo modo si danneggerebbe drasticamente il nostro settore di sviluppo principale: il turismo legato alla montagna ed al suo ambiente incontaminato.
Da questo punto di vista la Valle d'Aosta insegna... Da sempre lì si pretende che l’economia turistica legata alla montagna venga fortemente protetta. Una valle attraversata dai TIR è inconciliabile con questa necessità. E infatti sono state avviate delle precise politiche in tal senso.

Dobbiamo da subito realizzare un piano di limitazione di ogni emissione inquinante (aria, rumore, etc...) legata al transito dei mezzi al T4. Quando questo dovesse comportare come conseguenza la richiesta di limiti alla circolazione, non ci vorranno esitazioni.
A questo proposito mi fa sorridere chi oggi, dopo aver lasciato sfuggire i buoi dalla stalla, si erge a paladino difensore del territorio. E lo fa senza aver mai chiesto in modo esplicito, né ottenuto, alcun equo indennizzo. Il minimo sindacale, non più di quello. Per un'opera importante non ha saputo far altro che far lasciare i bruscolini al territorio. Senza avere mai preso, nei 5 anni di governo del comune, una sola concreta iniziativa.

Quali azioni a quel punto il Comune di Bardonecchia dovrebbe adottare verso la SITAF?
La Sitaf  è certamente l'interlocutore primario ma non l'unico sulla vicenda della seconda canna di sicurezza… poi diventata di scorrimento.  Ci sono Enti, Istituzioni e Ministeri coinvolti....

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INTERVISTA A ROBERTO BORGIS, 22/05/2016





Intervista a Roberto Borgis candidato sindaco della lista Bardonecchia Insieme
Una prima tornata di riflessioni sugli argomenti legati al programma... 

"Territorio, Economia, Ambiente, Persone"
 

PRIMA PARTE
 
Nel vostro programma esordite quasi subito con un'analisi importante. "I comuni ricchi come Bardonecchia si sono trasformati in una sorta di bancomat per lo Stato centrale". Ci sono alternative, cosa si potrebbe fare?
Purtroppo poco, questi sono gli indirizzi della politica nazionale ed europea, si potrà cercare di sfruttare al massimo gli spazi offerti dal legislatore e incentivare, perlomeno sulla parte infrastrutture, la collaborazione pubblico-privato.

Parlate di "condividere il Piano Regolatore, attuando un cambio di tendenza".
Cosa si intende?
Il PRGC inevitabilmente nel momento in lo cui lo si rivede crea tensioni e problematiche. Oggi la strada e' stata tracciata ed impostata la fase preliminare . Quindi per i passaggi successivi sarà necessario condividere fra cittadini, politici e tecnici le scelte in modo da creare un mix fra i "desiderata" e ciò che realmente è possibile fare. 

Si parla anche di un "marchio che valorizzi il nostro patrimonio enogastronomico". 
In che modo pensate di attuare questo punto?
Per quanto riguarda il "brand" enogastronomico ci siamo già legati ad un marchio importante come "Gambero Rosso" con iniziative importanti sul nostro territorio. Oltre a proseguire in questa direzione si potrebbe creare un marchio per i prodotti locali ad esempio le patate di montagna, le tome etc... Una sorta di DOP bardonecchiese.

Nel programma fate riferimento all’ufficio stampa del Comune e a Bardonecchia Magazine per la comunicazione verso il grande pubblico. Sono strumenti che stanno portando buoni risultati? Quali?
"Bardonecchia Magazine" ha funzionato molto bene soprattutto nella versione nella quale viene distribuito incellofanato con "Torino Magazine". La rivista ha raggiunto una fascia molto ampia di pubblico in Piemonte, Liguria e Lombardia. Ci ha permesso di valorizzare le eccellenze del territorio e rafforzare l'identità di una Bardonecchia che sappia contemperare innovazione e tradizione, glamour e montanità.

Cosa s'intende per "Bardo App" e "Bardo Social Community"?
La "Bardo-app" è un'applicazione gratuita scaricabile sul proprio smartphone nella quale l' utente possa trovare con pochi passaggi le informazioni offerte da Bardonecchia su servizi, iniziative turistiche e culturali, enogastronomia etc. Grazie alla App viene fornita al gestore un mailing list degli utenti, in quanto nella registrazione il fruitore lascia il proprio indirizzo mail. 
Le informazioni della Bardo App saranno organizzate in pratiche aree tematiche che faciliteranno e renderanno immediata la navigazione anche per fruitori meno avvezzi. Nello specifico, le aree contenute nella App potrebbero essere: speciale turismo, tempo libero, dove mangiare, dove dormire, da vedere, impianti di risalita aperti, condizioni innevamento, news, mobilità e viabilità, pubblica utilità.
La " Bardo social Community " sarà una rete interattiva dove turisti, villeggianti e residenti potranno condividere la loro passione per la montagna, per Bardonecchia, organizzare e divulgare iniziative, condividere fotografie, video, etc...

E' interessante l'idea di creare in Comune un ufficio di relazioni con il pubblico che dia anche la possibilità di prenotare esami medici. Non si riuscirebbe insieme a questa iniziativa a far qualcosa per rendere più completo e utile il poliambulatorio di Bardonecchia?
Credo sia importante creare un CUP presso gli uffici comunali, così da permettere, agli utenti più disagiati o alle fasce più anziane, la prenotazione di esami medici senza doversi recare a Oulx. Il Poliambulatorio andrà sicuramente potenziato come centro servizi in sinergia con l' ASL di Susa, cercando di delocalizzare una serie di servizi a Bardonecchia. 


Qui termina la prima parte dell'intervista a Roberto Borgis... 
Prossimamente pubblicheremo la seconda conclusiva parte.   


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INTERVISTA A PIERA CICCONI, 20/05/2016



Intervista a Piera Cicconi, candidata sindaco nella lista #adessodecidiTU!
Una prima tornata di sue riflessioni sugli argomenti legati al loro programma... 


"Facciamo rete, decidiamo insieme"

PRIMA PARTE

Il tema che vorremmo trattare in questa prima tua intervista a Bardo News è quello dello "sviluppo turistico di Bardonecchia". In generale come intendete lo sviluppo turistico?

Lo sviluppo, per noi, parte innanzitutto dal “fare rete”. Significa non proporre al mondo “qualche Bardonecchia”  ma proporre tutto un sistema di accoglienza, sport, divertimento con gli sci e senza gli sci. Ma per farlo dobbiamo costruire l’offerta mettendoci tutti al tavolo. Noi questo lo chiamiamo “fare rete tra noi”. Poi è altrettanto importante “fare rete con le istituzioni” (città di Torino e Regione) per ricevere sostegno economico ed entrare  nel menù turistico che queste realtà offrono al mondo. Siamo stati a lungo la montagna “sotto casa”, questo non basta più, dobbiamo andare a caccia di turisti.

Dato che nel vostro programma la parola d'ordine è "partecipazione", dunque il coinvolgimento della popolazione alla realizzazione del vostro progetto politico, come viene applicato nel concreto questo metodo al lavoro per il turismo?

#adessodecidiTU! è  la parola chiave del nostro programma ed è anche nel simbolo. La partecipazione è fondamentale. Da soli, oggi, non si va lontano. I mercati chiedono tanti tipi di turismo, cuciti addosso alle persone come un vestito. Questo lo otteniamo solo mettendo attorno a un tavolo tutte le realtà economiche, sociali e culturali del posto in cui viviamo: albergatori, commercianti, chi si occupa degli impianti, maestri di sci, le persone che lavorano in montagna d’inverno e d’estate, tutti insomma. Bardonecchia deve iniziare a vendere “turismo su misura”. La partecipazione è la nostra vera “assicurazione sulla vita”.

Siamo una realtà a fortissima connotazione turistica. Cosa farete sia prima delle elezioni che dopo, se sarete eletti? Dato che glielo avete chiesto, i bardonecchiesi cosa desiderano venga fatto e come intendono partecipare in questo ambito? Citiamo esempi pratici...


A Gennaio i bardonecchiesi ci hanno detto: vogliamo più turismo, più lavoro, una città più a posto e più manifestazioni. Queste richieste sono diventate il nostro programma che indica, in primo luogo, che è fondamentale essere più uniti, cambiare e guardare fuori.  In concreto offriremo più strutture per lo sport: a tutti, residenti e turisti. Recupereremo concretamente la montagna “di un tempo” adattandola, però, alle esigenze di oggi. E anche questo sarà fatto con le associazioni ed i consorzi. Proporremo ai turisti una montagna estiva che emoziona e una montagna invernale che diverte. E ai piedi di queste meraviglie metteremo a disposizione di tutti una città che sa accogliere, nei negozi e nelle strade. Ecco qualche esempio pratico: rilanceremo il Borgo Nuovo con la riqualificazione di Piazza Statuto e riporteremo agli antichi fasti la Festa del Pe’ du Plan. Ci impegneremo ad agevolare e sostenere i soggetti privati che organizzeranno manifestazioni sportive di caratura internazionale. Intendiamo inoltre promuovere la realizzazione del Campo da Golf a 9 buche, e collaborare attivamente con l’Associazione che gestisce il Forte Bramafam. Sosterremo la realizzazione privata di un parco giochi sulla neve. Lanceremo un progetto specifico di attrazione del turismo giovane, agevolando l’apertura di nuovi locali après ski e di intrattenimento serale.

Avete dichiarato di voler unire le realtà pubbliche e private, impresa e commercio, la Bardonecchia della neve e quella dell'estate? Nel concreto cosa implica?

Diciamolo in modo più diretto: “Se Bardonecchia offrirà ad un turista straordinarie discese sugli sci ma poco altro non riuscirà ad attirarlo un’altra volta”. La stessa cosa vale anche al contrario: “Se offriamo una città viva senza la possibilità di praticare sport (sulla neve o senza la neve) ad ottimo livello saremo perdenti”. Per  essere notati, scelti e ri-scelti dobbiamo offrire un “sistema integrato”: ottime piste, impianti di risalita di qualità, una città pulita e ordinata, viva, allegra, piacevole. Ma non basta. Ci vuole un’offerta ampia che soddisfi gli sportivi e chi cerca solo pace e panorami. Ci vogliono attrazioni per gli adulti e (importantissimo) per i bambini. E alla base di tutto ci vogliono alberghi accoglienti ed efficienti e una città disponibile e sorridente. L’amministrazione non è un’impresa ma deve e vuole essere il “regista” di questo” bouquet progettato e realizzato dall’intero comparto economico e imprenditoriale. Per questo è essenziale che tutti partecipino al cambiamento. 

Inoltre avete intenzione di collegare il turismo "tradizionale" con quelli che definite i "nuovi" turismi. Quali sono i "nuovi" turismi?

La nostra idea è cambiare subito le cose che peggiorano la qualità della vita per i residenti ed i turisti. E, allo stesso tempo reimpostare l’offerta di Bardonecchia rivolta a turisti che sono completamente cambiati. Gli studi dicono che i “nuovi turismi” vogliono tranquillità, relax, escursioni, passeggiate, trekking e contatto con la natura. Questo significa che l’offerta “sci” su cui Bardonecchia ha investito e investe molto deve essere  circondata da altre offerte “di nicchia” per chi scia e per chi non scia. Insomma: serve un “sistema” di offerte sportive diverse, un’accoglienza e una qualità del servizio di livello più elevato, serve offrire al turista “esperienze” gastronomiche, storiche, culturali, sensoriali. Non si tratta di attrarre persone che non amano più lo sci, si tratta di fare felici le persone “anche dopo lo sci” o “nonostante lo sci”. Facendolo, consentiremo a Bardonecchia di distribuire più qualità della vita anche ai propri abitanti.

Come pensate di sviluppare queste forme di turismo più leggero e sostenibile? State valutando ad esempio progetti sull'escursionismo in generale, quello naturalistico, l'educazione ambientale per i giovani?

Certo, questo risponde alle esigenze espresse dei bardonecchiesi (sintetizzando: più turismo, più lavoro). La sostenibilità del turismo è una delle nostre priorità. L’obiettivo è duplice: preservare lo spirito montano, l’identità e il rispetto della nostra cultura  e trasformare questo capitale culturale in un forte strumento attrattivo. E in più il potenziamento delle attività alpinistiche e la messa in sicurezza del territorio consentirà  alle associazioni e ai consorzi agricoli di trasformare la richiesta di natura e di bellezza dei turisti in più lavoro (e lavoro più qualificato perché legato al recupero e alla “restituzione” a tutti della montagna delle origini). Entrando nello specifico, in tema di escursionismo e natura, prevediamo la realizzazione di una nuova via ferrata in Valle di Rochemolles e la valorizzazione di quella del Rouas; la messa in sicurezza delle vie alpinistiche delle cime più importanti; il potenziamento del Tour del Thabor, e la creazione del Tour dell’Ambin e dello Chaberton, oltre alla realizzazione dei bivacchi al Colle del Frejus e del Sommeiller. 

Se lo sci non rimarrà un trend dominante, nel concreto come si faranno convergere i vari interessi in gioco a Bardonecchia?

Lo sci è un trend dominante che rimarrà dominante ma è chiaro che da solo non basta più. Oggi, rispetto agli anni ’70 e ’80 (gli anni del boom della neve, quando lo sci era esibizione, gesto atletico e anche notti insonni) il turista cerca una montagna profondamente diversa. Cerca una montagna accessibile, curata, rispettosa della propria cultura e di quella degli ospiti. Il turista (sempre più spesso una famiglia con figli) cerca sensazioni senza esagerazioni, cerca una montagna “sobria” seppur divertente, accogliente, coinvolgente. Gli elementi in gioco, dopo lo sci o “senza lo sci” in pratica sono gli stessi che il turista cerca in città (palestre, spa, piscina, luoghi belli e accessibili, atmosfere, intrattenimento sicuro per i figli) solo che qui trova quello che la città non più dargli: la felicità di stare in cima al mondo in mezzo alla natura, i silenzi della montagna antica, la lentezza, e la gioia di un fuoco nel camino offerto da un locale accogliente, shopping che è festa ed esperienza. Per questo Bardonecchia deve saper offrire, accanto allo sci in inverno, una “costellazione di piaceri” in estate e nelle stagioni intermedie. E’ questo il collante che unisce tutti “gli interessi in gioco”.


Qui termina la prima parte dell'intervista a Piera Cicconi... 
Prossimamente pubblicheremo la seconda conclusiva parte


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I CALENDARI DEGLI INCONTRI CON LA POPOLAZIONE DELLE TRE LISTE CANDIDATE ALLE AMMINISTRATIVE DI BARDONECCHIA


- Lista “Bardonecchia Insieme” (candidato sindaco Roberto Borgis)

• sabato 7/5 ore 12.30 ​​​conferenza stampa
• giovedì 12/5 ore 21 ​​​Andiamo LÀ
• lunedì 16/5 ore 21 ​​​CAFFÈ MEDAIL
• martedì 17/5 ore 21 ​​​LA FILANDA, Via G. F. Medail, 100
• giovedì 19/5 ore 18 ​​​CAFFÈ MEDAIL
• venerdì 20/5 ore 21 ​​​Melezet – ASSOMONT
• lunedì 23/5 ore 21 ​​​Rochemolles – ASSOAGRI
• mercoledì 25/5 ore 21 ​​Millaures – Sede Consorzio
• sabato 28/5 ​​​​​Color Dream Disco Villaggio Olimpico Viale della Vittoria 46b
• lunedì 30/5 ore 18 ​​​Les Arnauds – Il Forno
• venerdì 3/6 ​​​​ Teatro Villaggio Olimpico, Viale della Vittoria 46b


- Lista "Adesso decidi tu" (candidato sindaco Piera Cicconi)

















 - Lista "Semplicemente Bardo" (candidato sindaco Francesco Avato)


Lunedì 23/05
ore 20.45
 Bocciofila Frejus
Martedì 24/05
ore 20.45
 Ex scuola Millaures
Giovedì 26/05
ore 20.45 
Ex scuola Melezet
Venerdì 27/05
ore 20.45
Forno Les Arnaud
Sabato 28/05
ore 20.45
Ex scuola Rochemolles
Domenica 29/05
ore 20.45
Ristorante Sommellier
Lunedì 30/05
ore 20.45
Palestrina della Biblioteca
Venerdì 03/06
ore 17.30
Festa Alpina nel Borgovecchio




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Intervista a Francesco Avato, 13/05/2016



Intervista a Francesco Avato, candidato sindaco nella lista Semplicemente Bardo.
Una prima tornata degli argomenti legati al programma di questa lista...


"Pensiamo e realizziamo il Paese Alpino!"

PRIMA PARTE

Qual'è il tema che avresti più a cuore di raccontare rispetto al vostro programma elettorale?

Sta prendendo grande spazio nel nostro dibattito interno, parlo di quello della nostra lista per le amministrative, il tema del "Paese Alpino"... Un insieme di stimoli eccezionali per tutti noi cittadini di Bardonecchia.

Cosa intendi?
E' un grande obiettivo di qualità, di alto profilo. Significa traghettare Bardonecchia da semplice località turistica alla stregua di tante altre a realtà globale dove al centro vi è la sua identità alpina, paese di montagna moderno proiettato verso il futuro.
Un insieme di iniziative nell'ambito turistico e culturale, ma sopratutto in quello formativo a partire dalle scuole del più basso grado possibile.
Queste iniziative devono andare nella direzione di costruire questa fisionomia di paese alpino moderno.
Un laboratorio nelle Alpi Occidentali piemontesi per applicare le iniziative più moderne di vita e lavoro in montagna. L'unico in questa zona delle Alpi. Nelle altre realtà montane, specie fuori dai confini italiani, ovviamente vi sono già processi abbastanza avanzati in questa direzione. E sembrano funzionare bene.
Sotto il profilo di uno sviluppo moderno ed intelligente, sia culturale che economico.

Chi può essere coinvolto?
Stiamo pensando a tutti, ma in particolare ai nostri giovani. Ragazzi che vengano adeguatamente formati su come si può fare economia in montagna anche prescindendo dal solo turismo.
Tirocini, ma anche stage formativi diretti da esperti nei diversi campi.

Quali sarebbero le azioni?

Una prima azione, che in molti hanno già sperimentato, è la gestione del patrimonio boschivo al momento in situazione di quasi totale abbandono. Sono andato a parlare con Garavelli del Consorzio Forestale Alta Val di Susa perché volevo capire in che direzione si stanno muovendo loro.
Sono emerse cose davvero interessanti. Le spiegherò in seguito...

Altre azioni?

"Emissioni zero", "rifiuti zero", "consumi zero"!
Sono modalità che ormai adottano in decine di comuni turistici, per la verità ancora prevalentemente marittimi, ma si sta affermando una certa tendenza anche fra quelli montani.
Siamo in contatto con Alessio Ciacci, un grande esperto del metodo rifiuto zero, che fra l'altro è diventato presidente dell'Acsel Valsusa nell'ambito delle filiere dei riciclo dei rifiuti. Buone pratiche, informazione, coinvolgimento della cittadinanza per aumentare al massimo la raccolta differenziata e farne un volano grazie al riciclo.
"Consumi zero" invece è una strategia che parte dal patrimonio comunale, quindi la massima diminuzione dei consumi delle strutture di proprietà del Comune di Bardonecchia.
Questa logica del consumo zero va poi promossa e trasferita al patrimonio privato, in particolare quello delle seconde case ad uso turistico. Sono case di montagna, da noi fa più freddo e la vita costa generalmente di più. Per risparmiare sulla gestione di una seconda casa va pensato un sistema efficiente di abbassamento dei consumi: riscaldamento, acqua calda, luce... L'amministrazione pubblica deve favorire tutto questo.
Il paese alpino è allora quel paese che beneficiando delle nuove tecnologie e delle nuove conoscenze opera per salvaguardare se stesso e il proprio territorio montano. Un capitale che durerà nel futuro e renderà sempre.

C'è altro intorno al tema del Paese Alpino?
Certamente molto altro! Ad esempio la valorizzazione, l'informazione e la fruizione consapevole a scopo turistico della rete di sentieri e itinerari naturalistici. Anche qui si possono generare nuovi posti di lavoro (operatori e tecnici della manutenzione, accompagnatori e guide naturalistiche, etc.) grazie ad una formazione adeguata. Una formazione integrativa che parte dalle scuole del più basso grado e arriva alle superiori e all'università, per sboccare in stage e tirocini. Posti di lavoro sicuri per i più giovani, per quei ragazzi che hanno ancora nel cuore le loro montagne. Se a questi giovani riusciamo a dare una prospettiva per il futuro intorno al loro paese abbiamo vinto un'importante partita. In particolare adesso che la maggior parte di questi ragazzi non vede l'ora di andarsene dal paese o aspira a lavorare alla Sitaf...


Interrompiamo a questo punto la prima parte dell'intervista a Francesco Avato... 
A breve pubblicheremo la seconda conclusiva parte.


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