"Con gli oneri di compensazione del raddoppio del Frejus miglioreremo la qualità della vita dei Bardonecchiesi"
SECONDA PARTE
Oneri di compensazione per la realizzazione del raddoppio del Frejus...
State pensando ad utilizzarli per ammortizzare l'impatto ambientale che genera
sul turismo? Nel caso cosa verrà
fatto?
Bardonecchia ha a disposizione l'ingente "tesoretto" derivante
dalla realizzazione della seconda canna del Frejus, e la successiva
trasformazione in galleria di transito. L’importo è di circa 8.000.000 di euro,
totalmente disponibili in quanto non ancora investiti dall'Amministrazione
uscente. Con tale somma è nostra intenzione realizzare una serie di interventi
a favore del territorio. Realizzeremo, nel primo anno di mandato, una
manutenzione straordinaria di Bardonecchia (riguarderà asfalti, tombini, marciapiedi,
aiuole, cartelli stradali, cassonetti delle immondizie, ecc.), perchè vogliamo
migliorare subito l’aspetto del paese. Lo vogliamo pulito e accogliente per i
nostri ospiti, ma soprattutto per noi Bardonecchiesi. Non ci limiteremo però
solo al paese: attiveremo un progetto pluriennale di salvaguardia idrogeologica
(che significa cura dei boschi e manutenzione dei sentieri che fanno parte del
nostro meraviglioso territorio). Attività che creerà opportunità di lavoro
perché vedrà impegnati in prima linea i nostri Consorzi Agricoli e le imprese
locali. Riqualificheremo il Sentiero delle Borgate, rendendolo idoneo, in
alcuni tratti, alle persone con difficoltà motorie. Opereremo un intervento di
messa in sicurezza del Torrente Rho, per eliminare i vincoli idrogeologici
dell'area del Borgo Vecchio. Effettueremo la manutenzione straordinaria del
Cimitero di Bardonecchia, e realizzeremo la rampa disabili del Cimitero di
Melezet-Les Arnauds, oltre a sistemare il tetto e la facciata. Faremo
finalmente partire i lavori del secondo lotto del Palazzetto dello Sport, e
cofinanzieremo la realizzazione della nuova seggiovia dello Jafferau.
Ristruttureremo la "Bocciofila la Pineta", con la creazione di una
copertura invernale dei campi, garantendo sino alla fine dei lavori della
suddetta copertura, l’utilizzo del palazzetto dello sport nel periodo invernale
per il gioco delle bocce…
Riassumendo: 8 milioni di Euro sono una cifra importante, serviranno a creare opere infrastrutturali che arricchiscono la proposta di Bardonecchia ai turisti ma, contemporaneamente una parte di questi fondi consentirà di migliorare la qualità della vita dei cittadini residenti. La buca nella strada non è un problema “piccolo”, è enorme per chi ci abita di fronte!! C’impegniamo, tra l’altro, ad attivare le progettazioni delle opere immediatamente, in modo da portarle a termine nei 5 anni. Ai Bardonecchiesi, lo sapete, i Sindaci sino ad oggi, hanno investito soprattutto sulla “fabbrica delle promesse”. Promesse eco-populiste o promesse elettorali.
Riassumendo: 8 milioni di Euro sono una cifra importante, serviranno a creare opere infrastrutturali che arricchiscono la proposta di Bardonecchia ai turisti ma, contemporaneamente una parte di questi fondi consentirà di migliorare la qualità della vita dei cittadini residenti. La buca nella strada non è un problema “piccolo”, è enorme per chi ci abita di fronte!! C’impegniamo, tra l’altro, ad attivare le progettazioni delle opere immediatamente, in modo da portarle a termine nei 5 anni. Ai Bardonecchiesi, lo sapete, i Sindaci sino ad oggi, hanno investito soprattutto sulla “fabbrica delle promesse”. Promesse eco-populiste o promesse elettorali.
Se ho capito bene
chiederete a degli esperti di evidenziare i punti di forza e di debolezza di
Bardonecchia come realtà turistica. A chi pensate di rivolgervi? Come pensate di gestire l'analisi che
emergerà?
Innanzitutto alle professionalità del nostro paese. In accordo con loro,
cercheremo fra gli istituti di ricerca pregevolissimi che operano in Italia e
nelle nazioni affacciate sull’arco alpino. Ci sono moltissime università di
pregio che hanno studiato e studiano il
turismo, in generale, e il turismo montano in particolare. Da questi studi
nasceranno scenari che condivideremo con Bardonecchia e soluzioni che
sceglieremo tutti insieme. Nel nostro
programma abbiamo chiamato queste attività: “un atto di umiltà”. Noi non
crediamo che la politica abbia tutte le risposte. Le risposte, in particolare
nel mondo d’oggi, arrivano dall’analisi accurata dell’esistente e dalla
capacità di intravedere le svolte. La politica deve facilitarne la ricerca e,
una volta individuate, deve “porgerle” al territorio perché le discuta e le
condivida.
State pensando anche
ad un coinvolgimento degli
stessi turisti nel progetto politico? Come?
Non lo chiamerei progetto politico. Quello che abbiamo in mente (quello di
cui crediamo Bardonecchia abbia bisogno) è un progetto strategico. Si parla
delle Amministrazioni Comunali come se
ci si “impadronisse” di un luogo. Non è così. La politica, secondo noi analizza
e indirizza. Non è un “padrone”, è un “regista”.
Chi pensa che non sia così o è accecato
dal proprio sguardo allo specchio o fa il furbo. Abbiamo ribadito più e più
volte, che il primo punto di forza della nostra squadra è la “partecipazione”.
Riteniamo infatti che solo condividendo le decisioni e i progetti per il nostro
paese è possibile progettare e
realizzare ciò che è utile alla comunità. Faticoso? Certo ma, vedendo come va il mondo, assolutamente
indispensabile. E il nuovo che dura e resiste, non nasce mai da qualcuno contro
gli altri, ma da tutti per tutti.
Quanto ritenete che il raddoppio del Frejus, i viadotti dell'autostrada, il
passaggio dei TIR influiscano sull'immagine turistica di Bardonecchia?
Premetto che l’Amministrazione
Comunale rappresenta i cittadini e lo Stato, la Società che gestisce il Traforo
del Frejus rappresenta i propri azionisti. Quindi siamo disponibili alla
massima collaborazione, ma mantenendo una posizione autonoma, indipendente. L’abbiamo già detto
non vogliamo “svendere “prerogative della politica, vogliamo collaborare anche
se qualche mio avversario crede che solo lo scontro porti vantaggi. Non è così,
per ottenere risultati ci vuole autorevolezza, rispetto reciproco e idee
chiare, i megafoni (soprattutto quelli elettorali) producono solo applausi, non
benefici reali.
Il Tunnel del Frejus è
un’infrastruttura del nostro territorio che, al di là dei posti di lavoro, va
vista come un’opportunità. Il Tunnel del Frejus ha trasformato un muro (la
montagna com’era) in un ponte (la montagna com’è adesso). Perché non vederla
come la vera possibilità di traghettare il turismo francese nel nostro
territorio? Faccio un esempio che chiarisce. Nel 2010 la Convenzione pluriennale
ANAS-SITAF prevedeva, nel quinquennio successivo, un investimento di 41 milioni
di euro sul nostro territorio per la realizzazione di una galleria che avrebbe
sostituito l’attuale viadotto autostradale, mascherando il traffico dei tir in
arrivo al traforo. Purtroppo, il Sindaco di allora non si impegnò formalmente
con una lettera di impegni, e quindi la cittadinanza ha perso
l’ennesimo treno e si tiene in compenso la vista in caso di coda, dei mezzi
pesanti. Tuttavia, con l’apertura al traffico della seconda canna, il traffico
sarà sicuramente più scorrevole e le possibili code saranno sostanzialmente
azzerate. Ci impegniamo inoltre a farci parte politica attiva e pressante con
la Sitaf affinché, oltre alle opere
compensative già citate, realizzi altri interventi di cui Bardonecchia
ha veramente bisogno, come il Vallo del Melezet, la sistemazione della strada
di Rochemolles, e uno studio di fattibilità relativo alla viabilità della
Frazione di Millaures. Nonché valutare lo sviluppo di un progetto di Geotermia,
grazie allo scavo della seconda canna, da utilizzare per scaldare l’acqua del
futuro centro termale che progetteremo e valideremo insieme alla cittadinanza.
Avete in mente una
gestione della criticità determinata dal probabile aumento di TIR derivante dal
raddoppio del Frejus? Nel programma della lista Borgis ad esempio si parla di "contingentamento e monitoraggio
e di valutazione delle problematiche che si innescheranno con la chiusura del
traforo del Monte Bianco"...
In questi giorni sono state dette e pubblicate cifre prodotte dalla “fabbrica della propaganda”. I fatti sono questi:
1. Intanto
non esiste nessun atto che confermi un’eventuale futura chiusura del Traforo
del Bianco al traffico pesante. Questo è “gossip” e fumo negli occhi.
2. Inoltre i mezzi
pesanti che sono transitati al Frejus negli ultimi 7 anni sono inferiori alle
cifre ad esempio relative al 1998, anno precedente alla chiusura del Monte Bianco
a causa dell’incendio che causò molte vittime, mezzi che, tra l’altro, hanno
emissioni almeno 7 volte inferiori agli anni passati.
Nel 2012, nell’ambito della Conferenza Intergovernativa Italia-Francia, è
stato definito in maniera precisa e rigorosa il CONTINGENTAMENTO dei mezzi
pesanti, proprio in vista dell’apertura al transito della seconda canna. Si
tratta quindi di far rispettare RIGOROSAMENTE la legge. Fare installare
centraline di monitoraggio sul nostro territorio da Enti assolutamente indipendenti
come l’ARPA, vigilare costantemente sui dati rilevati sulla qualità dell’aria,
e fornire un’informazione pubblica chiara e trasparente. E in caso di
superamento dei limiti, CHIUSURA al traffico dei tir, chiaro? CHIUSURA e
applicazione di sanzioni nei confronti della concessionaria.
Cito testualmente dal vostro programma: "faremo rete con la Città
Metropolitana e con la Regione (far uscire Bardonecchia dall’isolamento e dalla
“pigrizia gestionale” è una delle nostre priorità strategiche) per agganciarci
alle attività di promozione internazionale che queste realtà hanno in programma
nel quinquennio 2016-2021”. Avete già pensato a cosa fare nel concreto?
Mi sono presa l’impegno personale di essere presente (non solo fisicamente
ma anche come “strumento di pressione permanente”) ai tavoli istituzionali
della Città Metropolitana e della Regione. Questo per due ragioni fondamentali.
1. Se vogliamo “mettere in vetrina e vendere le eccellenze Bardonecchia”
(non solo ai turisti ma anche ai possibili investitori stranieri), dobbiamo
agganciarci ai programmi di promozione turistica nazionale e internazionale. La
Regione Piemonte, sta già investendo parecchio in questo settore. Ma in questi
giorni ho sentito proposte di un “meraviglioso ritorno al medioevo” tutto fiorellini
e nostalgia.
2. La seconda ragione è che in questi anni abbiamo perso tanti, troppi
treni con i vagoni pieni di soldi e di opportunità. Non possiamo più permetterci
che le decisioni importanti e i finanziamenti vedano Bardonecchia impreparata o
assente perché la politica sogna la “decrescita felice”. La decrescita è SEMPRE
infelice. Noi vogliamo che Bardonecchia cresca, attragga di più, guadagni di
più. E usi quella ricchezza a favore di tutti.
Un commento sui i programmi in materia di turismo delle altre due liste in corsa alle amministrative?
Un commento sui i programmi in materia di turismo delle altre due liste in corsa alle amministrative?
L’ho già detto tra le righe. Da un lato pensare di tornare ad una montagna
“del passato e preindustriale” è un argomento perfetto per farsi applaudire dal
proprio “clan” ma è una posizione anacronistica, perché i tempi sono cambiati.
I mercati turistici non si agganciano con le utopie ma con proposte concrete e
piaceri diffusi: per lo sci e il dopo sci. Dall’altro si propone di proseguire
producendo un turismo “di speranza”, gestito da fedeli, non da capaci.
I turisti, diciamolo chiaro, li hanno già catturati altri: DOBBIAMO
RIPRENDERCELI. Come fare? Rileggendo e analizzando le formule che ci hanno resi
attrattivi negli anni ’80. Studiando gli altri, adottando formule che altri
hanno adottato e inventandone di nuove.
Cosa diresti a Borgis, cosa ad Avato in questo momento?
Ai Bardonecchiesi dico: “Leggete i programmi, togliete gli ‘effetti
speciali’ e vedete cosa rimane. E su quello decidete chi votare”. Non stiamo
scegliendo un personaggio di un reality show, stiamo decidendo chi governerà
Bardonecchia i prossimi cinque anni”.
F. Acquarone - Bardo News
F. Acquarone - Bardo News
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