Nel convegno sul TURISMO SOSTENIBILE organizzato da Acsel ieri al Palazzo delle Feste, sono stati numerosi i temi di grande interesse.
Prossimamente pubblicheremo altri articoli per raccontare cosa è stato detto e descrivere i progetti pilota realizzati in altre realtà turistiche.
Qui iniziamo con l'intervista ad Alessio Ciacci, presidente di ACSEL.
ACSEL Spa è un’azienda a capitale pubblico di proprietà di 39 Comuni della Valle di Susa che si occupa dell’ambiente (raccolta e smaltimento rifiuti), di energie alternative (fotovoltaico…), informatica e telecomunicazioni, educazione e sensibilizzazione sulla raccolta rifiuti.
Alessio Ciacci, presidente di ACSEL |
Durante la campagna elettorale del neo sindaco Francesco Avato è stato dato molto risalto al progetto "rifiuti zero" per il Comune di Bardonecchia. Si tratta di un progetto ambizioso e articolato. Come vedi questa idea? Avete in mente una collaborazione importante?
Acsel ha organizzato questo convegno di oggi proprio per cercare di creare i presupposti per avviare una progettualità e una sensibilità sulla sostenibilità ambientale in questo territorio. Per aiutare questo processo abbiamo presentato alcuni esempi di eccellenza sulle buone pratiche ambientali già realizzati in altri contesti turistici. Il convegno a mio avviso ha riscosso un ottimo successo. E' stato ancor più un successo il fatto che il sindaco del Comune che ha ospitato questa importante iniziativa, abbia aperto il convegno dichiarando di fronte al pubblico un concreto interesse a realizzare proprio qui a Bardonecchia un progetto pilota. Si tratterà di avviare sperimentazioni, coinvolgendo gli attori locali, a partire dagli albergatori, dalla ristorazione, da chi sul territorio è implicato nella gestione dei rifiuti. E se guardiamo bene, tutti lo siamo. Cittadini, turisti, amministratori. Obiettivo: qualificare l'offerta turistica dando prova di una maggiore sensibilità ambientale e una maggiore capacità del territorio di costruire sostenibilità. Senz'altro questa partenza qui a Bardonecchia ci ha fatto enorme piacere. Già oggi è un primo successo. Dalle prossime settimane faremo il massimo per dare continuità a questo piccolo seme che abbiamo piantato in questa giornata, e poi lo faremo crescere nel migliore dei modi.
Avato, durante il suo intervento al convegno |
Qual è più in dettaglio la prospettiva del progetto su Bardonecchia?
Ci ispireremo alle iniziative che abbiamo presentato stamattina a titolo di esempio. Coinvolgeremo la ristorazione e l'alberghiero. Proporremo protocolli d'intesa, mettendo insieme amministrazione locale, aziende locali e noi come Acsel in quanto ente pubblico responsabile della gestione rifiuti. Ma anche altri attori disponibili, per avviare un percorso che può diventare davvero significativo. Se pensiamo a quanto è alto il valore aggiunto che la sostenibilità può dare ai territori di montagna, come già altri hanno sperimentato, non ci dovrebbero essere esitazioni e penso che otterremo ottimi risultati già nel breve medio periodo...
Il laboratorio turistico alpino, pur essendo un contesto difficile, può offrire rispetto ad altri contesti maggior ritorno in termini di comunicazione e di esempio?
Certamente si, proprio in quanto territorio caricato dalle infrastrutture turistiche in un ambiente però fragile. La riuscita in queste condizioni costituisce sempre un grande successo e diventa di forte esempio. Questo è l'obiettivo di Acsel. Non vogliamo limitarci a fare la raccolta rifiuti. Vogliamo qualificare sempre più i servizi e metterci a disposizione del territorio per elevarne la qualità di vita generale.
Una domanda di tipo tecnico. Quanto incide il contenimento degli sprechi sul discorso "rifiuti zero", cioè lavorare a monte producendo in partenza meno rifiuti?
E' incredibilmente importante. Non a caso la strategia "zero waste", decollata in America coinvolgendo grandi città con milioni di abitanti come San Francisco, inizia proprio dal combattere lo spreco. "Waste" in inglese significa spreco ma anche rifiuto. Ad esempio nel campo degli imballaggi alimentari il lavoro che si può fare nel combattere gli sprechi è davvero enorme, diventa un elemento essenziale nella strategia di gestione dei rifiuti. Qui nel nostro continente non dobbiamo far altro che rispettare le leggi che l'Unione Europea ha fissato per questa materia. Queste norme danno priorità massima alla prevenzione, cioè alla riduzione degli sprechi in fase di produzione. In seguito diventa automatico pensare alla raccolta differenziata. E' dunque compito degli attori locali, i Comuni, le aziende e le Regioni, andare in questa direzione. Anche la legge regionale che sta per essere approvata in Piemonte è assolutamente coerente con il principio di contenimento massimo degli sprechi.
Un'ultima domanda. Si incontrano ancora resistenze di gruppi di interesse su queste politiche? Immagino il nostro territorio di montagna ad esempio. Qui si è sempre fatto turismo in modo abbastanza tradizionale. Forse potrebbero esserci diffidenze. Come possiamo vincerle?
Qualsiasi processo di cambiamento porta con se delle resistenze. Credo che il modo migliore per superarle sia quello di partire da chi, nel contesto locale, ha maggiore sensibilità e attenzione su questi temi. Inoltre si deve dimostrare nel concreto la validità dei processi sostenibili, facendo vedere come funzionino benissimo in tanti territori. Dunque partire dalle buone pratiche già realizzate per contagiare sempre più persone. E' con gli esempi che possiamo costruire. Ma è giusto ricordare che la sostenibilità, sebbene molto redditizia in termini generali, richiede processi pazienti, dove ci si migliora nel tempo. Ripeto, resta fondamentale imparare da altre realtà, confrontarsi o anche solo copiare i buoni esempi messi in pratica da altri.
Intervista f.a.
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ALESSIO CIACCI - scheda personale
Nato a Lucca il 15 Febbraio 1980, nel 2012 è stato nominato Personaggio Ambiente italiano dell’anno.
Da Ottobre 2015 è Presidente Acsel Spa, da Settembre 2015 è anche Presidente di ASM Rieti spa (l’azienda mista multiservizi del Comune di Rieti), fino al Luglio 2015 è stato Commissario di Messinambiente, chiamato dal Sindaco di Messina a guidare la società pubblica di gestione rifiuti della città (dove ha realizzato progetti di successo sulla raccolta differenziata e la riduzione degli scarti).
Dal 2015 è consulente dell’Unione Europea e dell’ONU su progetti di sostenibilità ambientale legata al riuso e riciclo dei rifiuti urbani. Dal 2007 al 2013 è stato Assessore all’Ambiente del Comune di Capannori, il primo comune in Italia ad aver aderito alla strategia internazionale “Rifiuti Zero”. E' stato membro del consiglio direttivo dell’Associazione dei comuni virtuosi, del direttivo nazionale del Coordinamento enti locali Agende 21 per Kyoto e del Coordinamento Enti Locali per l’Acqua pubblica. E’ presidente di alcuni Osservatori Rifiuti Zero istituiti da comuni italiani.
E’ stato membro del Consiglio d’Amministrazione dell’Ato rifiuti della Provincia di Lucca, del direttivo nazionale dell’Associazione Mani Tese, e del direttivo nazionale del Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua, nonché coordinatore del Tavolo lucchese Acqua, coordinamento di associazioni, comitati e cittadini per la difesa dell’acqua pubblica. Ha svolto attività di cooperazione in molti Paesi del Sud del mondo, lavorando in Guatemala per l’Agenzia per lo sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP). E’ stato formatore nell’azienda Tutto per l’Ambiente sui temi della raccolta differenziata e del riciclo.
Nel libro l’Anticasta, edito da EMI e scritto con altri amministratori locali di tutta Italia ha scritto:
“La politica è tale se riesce a maturare consapevolezza, se alimenta la partecipazione, se fa crescere la democrazia ed il protagonismo delle comunità. Unire queste urgenze di partecipazione all’urgenza di salvare il nostro ambiente dal degrado e dall’insostenibilità è la prima missione di una buona amministrazione. L’utopia non è infatti un mero sogno di pochi idealisti ma può essere declinata in scelte quotidiane e di responsabilità che coinvolgono ed aggregano le comunità locali nella costruzione di un migliore futuro possibile.”
Nel libro “Calendario della Fine del Mondo” edito da Intra Moenia e scritto con altri esperti di tematiche ambientali ha scritto:
“La strategia Rifiuti Zero rappresenta un exit strategy dalle logiche di smaltimento, per abbandonare il concetto del rifiuto, minimizzare il consumo di materia e considerarla tale anche post-consumo. Ambiente e politica rappresentano due beni comuni fondamentali. E’ a partire dal sentirci protagonisti del nostro futuro che possiamo costruire una prospettiva realmente sostenibile, che non ci conduca alla fine del mondo ma al riscatto della nostra umanità”
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