CLAUDIO GUIFFRE, per 28 anni amministratore a Bardonecchia |
"La nostra cultura di montagna nel passato si è sempre ispirata alla solidarietà e al senso di appartenza. Riprendiamoci questi valori, ripartiamo da qui..."
Ciao Claudio. Come ti
presenteresti al pubblico di Bardo News?
Ciao, sono un normale Bardonecchiese di Millaures che fa
l’artigiano e che ha vissuto da sempre qui. Fiero del proprio paese anche se ne
vede chiaramente molti difetti. Sebbene sia convinto siano molto maggiori le
cose positive e ancor più le potenzialità...
Come vedi il nostro
progetto di informazione giornalistica?
Credo sia un’iniziativa molto positiva e mi auguro che possa
diventare un importante riferimento per l’informazione di Bardonecchia, ma
ancor più un “luogo” di riflessione senza sensazionalismi, aperto a tutte le
opinioni...
Ci vuoi raccontare in
breve la tua storia politica a Bardonecchia?
Il termine storia politica mi sembra un po’ altisonante per
quello che considero essere stato un lungo periodo di volontariato a favore del
mio Comune. Sono stato eletto la prima volta Consigliere Comunale nel 1988
all’età di 23 anni. L’allora Sindaco Alessandro Gibello formava le sue liste
con un rappresentante per ogni frazione e fui scelto per rappresentare
Millaures. È stato Gibello ad insegnarmi i primi rudimenti di
amministrazione, non con lezioni teoriche ma con l’esempio. Il primo mandato è
stato per me più che altro un esercizio di apprendimento, cercando di capire i
problemi e le soluzioni possibili. Sono poi stato rieletto con lo stesso
Gibello nel ’93. Poi di nuovo con Mario Ambrois nel ‘ 96, dopo l’esperienza
traumatica del commissariamento su cui sarebbe necessaria una lunga disanima
compreso il fatto che Bardonecchia prima di tutto e poi Gibello ed i suoi
Consiglieri non sono mai stati sufficientemente risarciti moralmente per le
accuse infamanti che anche la magistratura ha successivamente riconosciuto
totalmente infondate. Nel 2001 e nel 2006 sono poi stato eletto Consigliere con
il Sindaco Francesco Avato avendo l’onore di essere Assessore prima e
Vicesindaco poi, vivendo anche la bellissima avventura delle Olimpiadi
Invernali. Infine nel 2011 sono stato candidato Sindaco e, avendo perso, sono
stato eletto Consigliere facendo opposizione all’attuale Sindaco Borgis.
Sintetizzare 28 anni di attività amministrativa non è facile ma sono certo di
aver sempre seguito lo spirito di servizio che questa carica richiede. Come ho
già detto facendo volontariato con onestà, buonafede ed impegno. Ho portato le mie idee senza
secondi fini o condizionamenti, il che non esclude certo errori, ma non ho mai ritenuto
che il mio punto di vista fosse il migliore o l’unico giusto ascoltando sempre
con interesse le opinioni altrui.
Come hai vissuto gli
ultimi 5 anni da consigliere comunale?
Il compito di chi è chiamato ad essere Consigliere di
minoranza è prima di tutto di controllo, anche se la attuale normativa non
lascia molti strumenti all’opposizione. Per me è stata un’esperienza nuova
nella quale ho trovato molte difficoltà nel dialogo con la maggioranza.
Cosa ti ha impressionato
in negativo e in positivo dell’amministrazione uscente?
Essendo l’unico componente del Consiglio comunale ad aver
amministrato in precedenza ho visto molti errori e poco impegno, con un
Consiglio relegato al ruolo di mero approvatore delle scelte del Sindaco e
della Giunta, senza il coinvolgimento degli stessi consiglieri di maggioranza
che spesso non erano a conoscenza degli argomenti trattati. Un’Amministrazione
che non ha mai espresso pareri “politici” con delibere di Consiglio che
ufficializzassero la posizione di Bardonecchia sui grandi temi, subendo di
volta in volta gli eventi e le imposizioni degli enti sovracomunali e delle
società forti operanti nel nostro territorio.
Quindi c’è stato un
deficit di ruolo pubblico a Bardonecchia negli ultimi anni?
Incontrando gli amministratori e i funzionari di altri
comuni ed enti della nostra zona, la domanda che ho ricevuto più volte è stata
come mai la rappresentanza di Bardonecchia non fosse presente a molte riunioni
a manifestare i propri interessi. Il nostro paese è pur sempre il più importante
dell’Alta Valle.
Quali i casi più
eclatanti?
Non credo che in questi contesti ci sia un momento in cui ci
si gioca tutto ma è importante una costante attività di partecipazione, con il
dialogo e coinvolgimento di tutti gli attori, per poter fare diventare
maggioritaria la propria posizione ogni qualvolta sia possibile. Per citare
degli esempi: Bardonecchia non ha avuto alcun ruolo nella costituzione delle
unioni di Comuni dove avrebbe invece potuto essere la cerniera di collegamento
tra i comuni della Via Lattea e gli altri, insomma mediatore di interessi fra
tutti i comuni di quella che fu la Comunità Montana Alta Valle Susa; inoltre nella
vicenda riguardante la seconda canna del Frejus il nostro Comune ha sempre
accettato le proposte di SITAF senza riuscire, magari con l’aiuto di Provincia
e Regione, a vincolare la società in alcun modo. Attualmente ad esempio, per
l’unica opera da realizzarsi con lo smarino, ovvero il vallo di Melezet, la SITAF
ha semplicemente comunicato che non lo realizzerà, ed il Comune non ha trovato strumenti
per richiedere nulla.
Come vedi la posizione
di SITAF in paese?
La SITAF è una società di diritto privato, seppure con
proprietà a maggioranza pubblica. Fa legittimamente gli interessi societari che
sono quelli degli azionisti, in particolare dell’azionista di riferimento che
fa capo al gruppo Gavio. Ha certamente grande “influenza elettorale” dato che
occupa molti Bardonecchiesi in qualità di dipendenti o consulenti della
società. Con SITAF è necessario avere una Amministrazione autorevole ed
indipendente che rappresenti gli interessi di Bardonecchia nel normale gioco
delle parti tra enti pubblici e società che realizzano e gestiscono grandi
infrastrutture sul territorio. Senza preconcetti ma senza condizionamenti. Per
questo il Comune di Bardonecchia deve avere come primi interlocutori la Regione
e la Città Metropolitana (ex Provincia) che possono avere maggiore influenza su
grandi opere come il raddoppio del tunnel del Frejus.
Cosa pensi del
raddoppio del Frejus approdato ora alla galleria di transito?
Penso che l’ultima cosa fatta in merito da parte del Comune
di Bardonecchia risale alle delibere dell’amministrazione Avato. Chiaramente
non è il Comune a poter autorizzare o meno certe opere, ma le prese di
posizione servono a portare l’attenzione sulle ricadute negative per il
territorio, con particolare riferimento a quelle ambientali. Sono molto
preoccupato rispetto all’evoluzione del traffico pesante che attraversa i
valichi alpini. In particolare per le restrizioni al passaggio di TIR che si
prospettano al Tunnel del Monte Bianco dove, con una sezione di transito della
galleria più stretta e con l’incidente che tutti ricordiamo, non è stata
realizzata e non è prevista alcuna galleria di sicurezza e tanto meno il
raddoppio.
Come vedi il ruolo
della Colomion in paese?
La Colomion è una società privata che ha un ruolo
importantissimo per Bardonecchia come base per tutta l’attività turistica.
L’attività degli impianti di risalita ha ricadute su tutto il sistema economico
di Bardonecchia. A sua volta può essere migliore ed anche più redditizia se il
sistema stesso è attivo ed efficiente. Mi pare che negli ultimi tempi la
società abbia ampliato il suo raggio d’azione alla ricettività, con la gestione
dell’incoming ed ai servizi accessori sulle piste. Questo può essere positivo
se non diventa un monopolio che può imporre le sue scelte agli altri operatori.
In questo quadro diventa importante il Comune come soggetto autorevole e
rappresentante di tutte le realtà. Non si tratta di avere un’Amministrazione
pro o contro Colomion. Ma un’amministrazione che, tenendo conto dell’importante
attività degli impianti, possa essere controllore ma anche interlocutore della
società di gestione degli impianti a fune. Sempre con l’obiettivo di migliorare
quanto possibile l’offerta generale di servizi turistici e facendosi carico di
portare le problematiche del sistema neve in tutte le sedi istituzionali
superiori.
La crisi economica e
turistica di Bardonecchia è nelle preoccupazioni di tutti. Cosa manca a tuo
avviso? Cosa andrebbe fatto? Prova a formalizzare alcune proposte concrete.
Il problema meriterebbe certamente molte riflessioni. Non
esiste la soluzione magica che pone fine a tutte le difficoltà portando
Bardonecchia ad essere leader nel turismo alpino. Solamente una attività lunga
e costante di coordinamento e valorizzazione delle varie iniziative e attività
può cambiare la situazione. Noi non partiamo da zero. Non credo ai guru che
vengono da fuori a spiegarci come si deve fare, magari partendo da altre
esperienze con condizioni del tutto diverse. L’attività turistica deve essere
fatta e promossa dagli operatori del posto in coordinamento fra di loro. In
questo quadro il Comune può avere un ruolo di raccordo delle varie posizioni e
di stimolo di nuove iniziative. Prima di tutto il Comune deve però esercitare bene
il suo ruolo prioritario. Deve pensare a tutto quanto è servizio pubblico sia
per i residenti che per i turisti, dando al paese buoni servizi in tutti i
campi e la cura di tutto il territorio, dalle strade all’arredo urbano ed all’ambiente.
Anche qui non siamo a zero anche se c’è molto da fare. Insomma secondo me prima
di tutto non bisogna piangerci addosso ma essere fieri di quello che abbiamo. E
tutti assieme, ognuno nel proprio ruolo, fare quel passo in più che ci manca per
creare delle “eccellenze”. Spesso sento Bardonecchiesi lodare qualsiasi altra
località che hanno visitato essendo a volte troppo critici verso il loro paese.
Come valuti l’attuale
campagna elettorale e le forze in campo?
Credo che si stia svolgendo una campagna elettorale con le
normali forme e divisioni, con gli immancabili spunti polemici ma con
fondamentale rispetto tra le forze in campo. La lista ideale per tutti sappiamo
che non esiste. Non posso però evitare di notare che la lista Borgis sconta le
critiche all’attuale amministrazione. Inoltre il fatto di non avere più nessun
candidato della lista di cinque anni fa, conferma che le mie critiche sono
state condivise dagli stessi consiglieri dell’attuale maggioranza. La candidata
Sindaco Cicconi, pur essendo ora confluita in una lista concorrente, resta
anche lei espressione dell’attuale fallita maggioranza. E’ stata fino
all’ultimo esponente di punta dell’Amministrazione Borgis come Assessore insieme
al Vicesindaco Carollo. Questi due esponenti (al momento candidati nella lista
Adesso Decidi TU) hanno sostenuto insieme a Borgis tutte le scelte di questi
cinque anni e ora cambiano casacca all’ultimo momento. Passano tra l’altro da
una compagine di ispirazione di destra (il sindaco Borgis è stato candidato nelle
liste di Fratelli d’Italia alla Camera) ad una che vede una forte presenza del
P.D. Il segretario del Partito Democratico dell’alta valle fa parte infatti della
loro medesima lista. Tralascio le considerazioni sull’indipendenza da SITAF…
Per la lista Avato invece il punto debole sta nell’inesperienza amministrativa
dei candidati consiglieri con la sola esclusione di Giuliano Franzini. Mentre è
indubbia l’autorevolezza, l’esperienza e l’indipendenza del candidato Sindaco
Avato. Sui programmi credo che i Bardonecchiesi possano ben vedere che molti
contenuti sembrano un po’ tanto “libri dei sogni” o “spettacoli pirotecnici”. Non
credo che chi a fatto quasi nulla nei cinque anni passati, come Borgis e
Cicconi possa promettere di cambiare totalmente Bardonecchia nei prossimi
cinque.
Chi pensi diventerà
sindaco di Bardonecchia?? Sbilanciati in un pronostico!
Con le considerazioni che ho appena fatto, è chiaro, per me
dovrebbe essere eletto Avato. Ma obiettivamente credo che nessuno abbia la
vittoria in tasca. Molte sono le dinamiche elettorali che si incrociano. Alla
fine gli elettori hanno sempre ragione, questa è la democrazia con i suoi pregi
e difetti. La prima volta che sono stato eletto la legge consentiva all’elettore
di esprimere le sue preferenze senza tener conto delle liste di appartenenza. Ognuno
sceglieva i candidati migliori ed i più votati formavano il Consiglio Comunale
che poi doveva eleggere il Sindaco. C’era la possibilità di farsi la propria
lista, il Consiglio contava di più ed era più rappresentativo con venti
componenti. Ora molto potere è nelle mani del Sindaco che, eletto direttamente,
poi nomina la sua Giunta.
Cos’è per te la
cultura di montagna? E quale ruolo dovrebbe giocare nel futuro del nostro
paese?
Per me la cultura di montagna è quella in cui sono nato,
dove ci si ricordava ancora benissimo di quando si viveva di agricoltura. Con il
territorio che era sul serio bene primario da utilizzare al meglio, non
distruggere, perché sarebbe stata la fonte di sostentamento delle generazioni
future. Ora pur cambiando totalmente le condizioni di vita ritengo che il
principio non vada dimenticato. Inoltre la cultura montana ha sempre
significato nelle situazioni difficili un forte spirito di solidarietà e di
appartenenza ad una comunità. Anche questo andrebbe rivitalizzato e potrebbe
essere valore positivo per tutte le attività specie quelle turistiche.
Che musica ascolti?
Letture?
Mi piace la musica popolare Italiana, i cantautori in
particolare, come i Lou Dalfin. Leggo pochissimo e così mi limito a testi di
storia e tradizione locale, oltre a qualche lettura su personaggi storici.
In che modo pensi si
potrebbero creare nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani, anche al
di fuori dal contesto turistico?
Come ho detto sopra, il turismo con il suo indotto è
certamente la parte più importante dell’attività bardonecchiese. Sarebbe però importante allargare questo indotto ad esempio
con la manutenzione del territorio e con il suo utilizzo. Penso all’energia che
può derivare dai boschi, alle piccole attività agricole tipiche, ad un
artigianato tradizionale. Attività che se agevolate nella fase di avviamento
potrebbero poi diventare sostenibili.
Perché ora hai scelto
di rimanere tranquillo in disparte, ritirandoti da qualsiasi impegno politico
nel paese? Delusione, stanchezza, sfiducia, pausa di riflessione, altro di
personale?
La motivazione è essenzialmente personale dovuta agli
impegni per la mia attività. Certo non nascondo che un po’ di stanchezza nel
ripercorrere molte volte gli stessi temi ha contribuito ad orientarmi per una
pausa, anche se ho un po’ di rammarico perché qualche idea da mettere alla
prova ce l’ho ancora.
Alcuni ti dipingono
come “un signore della politica umile e concreta”, un cittadino che sa
impegnarsi con semplicità nel pubblico. Troppo, troppo poco?
Sicuramente troppo, sono solo un cittadino arrivato
all’Amministrazione Comunale quasi per caso e che ha cercato di impegnarsi, con
le proprie idee, al servizio del proprio paese. Come ho detto prima,
considerandolo come un servizio di volontariato, senza cercare visibilità e
posti di potere. Chi ha amministrato con me può testimoniare che non ho mai
scalpitato per conquistare una poltrona.
Di cosa avrebbe più
bisogno oggi Bardonecchia?
Di coesione e un po’ più di consapevolezza delle proprie
risorse e capacità.
Cosa ti sentiresti di
dire oggi ai giovani del paese? Di provare a fare un percorso altrove o di
restare e di credere nel futuro del proprio paese?
Difficile generalizzare, ognuno ha le proprie aspirazioni ed
attitudini, prima di tutto bisogna seguire quelle. Per me Bardonecchia è il più
bel posto dove vivere, bisogna impegnarsi a mantenere e migliorare il proprio
paese. Le risorse naturali ci sono, quelle umane dobbiamo metterle noi ed in
particolare i giovani.
Questione climatica…
Gli inverni sono sempre meno inverni, precipitazioni incostanti e
imprevedibili. Anche le estati sono sempre più bizzarre. Cosa si dovrebbe fare
in un paese di montagna a questo punto?
Piccolissimo tema! Credo che, al di là delle politiche
mondiali che potrebbero modificare le tendenze, ci si possa adattare. I
cambiamenti non sono improvvisi e sono già in atto anche dal punto di vista
economico. Non esistono praticamente più le località che puntano solo sullo
sci. Noi abbiamo le potenzialità per moltissime attività sportive e ricreative
per tutte le stagioni.
Ultima battuta in
chiusura? … Sfogati pure!
Non ho cose su cui sfogarmi. Vorrei invece cogliere l’occasione
di questo spazio per ringraziare tutti coloro che in questo periodo mi hanno
espresso rammarico per la mia scelta di non candidarmi, manifestando stima e
apprezzamento. Vorrei poi fare un appello a tutti i Bardonecchiesi. Di solito
all’inizio di una Amministrazione i Segretari Comunali ricordano ai neo eletti
che il Consigliere Comunale vota secondo “scienza e coscienza”. Quindi chiedo a
tutti di votare con responsabilità, seguendo i principi di:
-
scienza,
ovvero informandosi e cercando di capire bene le alternative in campo sia come
candidati sia come programmi presentati
-
coscienza,
ovvero interrogandosi su chi possa amministrare meglio Bardonecchia, al di là
di interessi personali.
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